Il “Mario Spinetti” di Procida si presenta quasi gremito, sono infatti 400 gli spettatori (contando i 40 ospiti) che assistono al sentito “Derby delle isole” tra l’US Procida e il Real Forio. La popolazione ultras procidana è composta da una cinquantina di ragazzi giovani, ma belli carichi e rumorosi. Gli ospiti sono una quarantina, anch’essi rumorosi, ma non facenti parte di alcun gruppo ultras.

Nel settore dei procidani, ad inizio partita, campeggia uno striscione che invita i giocatori ad impegnarsi dopo il cambio di allenatore e, a partita iniziata, una fumogenata e i primi sfottò contro gli ospiti.

Il tifo procidano si mantiene su buoni livelli per tutto il primo tempo e da lontano il settore risulta essere molto colorato, grazie a bandieroni e pezze biancorosse. Anche dopo il doppio vantaggio del Forio i procidani riescono a farsi sentire, questa volta con cori contro i molti carabinieri presenti per scortare i tifosi ospiti, che continuamente gesticolano e urlano contro i sostenitori e i giocatori avversari.

La situazione si fa più tesa quando, all’1-2 del Procida su calcio di rigore, esplode un bombone e inizia l’andirivieni delle forze dell’ordine lungo tutto il perimetro del campo.

A fine partite reciproci sfottò con i procidani che invitano gli ospiti allo scontro fisico, e gli ospiti che rispondono mettendo in risalto la vittoria appena ottenuta.

Un buon livello di tifo, per un derby in questa categoria (Eccellenza) che gioca tutto sul campanilismo, becero ma irresistibile, di cui solo in categorie del genere si può (ahinoi) ancora respirare la vera essenza.

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