Pomeriggio freddo, cielo grigio e tanto vento, sarebbe il preludio per trascorrere una domenica da pantofolaio a casa, ingozzandosi di partite di Serie A o campionati stranieri, tuttavia qualcuno crede ancora nel fascino del calcio dilettantistico e sfida il maltempo per amore della squadra della propria città. È il caso di Siracusa-Scordia.
L’imperativo categorico per gli azzurri era la vittoria; vittoria è stata. La prima gioia del 2016, un secco tre a zero che rispecchia chiaramente i valori visti in campo. Lo Scordia con il coltello tra i denti per raccogliere importanti punti salvezza, non ha potuto molto.
I presenti al De Simone, ancora parzialmente aperto per via della pensilina da installare nella tribuna centrale, non sono tantissimi. La curva di casa è comunque compatta e massiccia durante i cori. Viene chiamata a gran voce la vittoria sin dalla lettura delle formazioni.
Prima del fischio di inizio, minuto di raccoglimento per ricordare il presidentissimo Pippo Imbesi scomparso di recente. Storia del Siracusa Calcio.
Dalle prime battute è un monologo aretuseo, match sbloccato verso la fine del primo tempo. Lo Scordia, senza tifo organizzato al seguito, non può opporre grande resistenza. Il Siracusa torna a fine primo tempo a prendersi gli applausi dei propri tifosi. Non si vedeva una serenità nella manovra da diverse partite.
La ripresa permette agli aretusei di mettere il risultato in cassaforte. La curva, sempre compatta fino alla fine, ricorda diversi ragazzi che non ci sono più. Parte l’applauso generale del De Simone.
A fine partita il Siracusa torna a correre sotto la curva e a ringraziare i tifosi, quelli veri, quelli che nonostante tempo e ultimi risultati continuano a crederci e sostenere la squadra. Vittoria che fa morale e classifica, tifosi da elogiare per determinazione e compattezza.
Paolo Lo Castro.