Annata disastrosa per la Ternana, affondata in una crisi tecnica che sembra infinita e senza vie d’uscite, il cui unico sbocco futuro sempre più probabile è la Lega Pro. Ad acuire il malessere è la contestazione, in seno alla tifoseria, nei confronti della presidenza Longarini e non ultimo del Comune. Striscioni nei settori clou del tifo organizzato per rimarcare le distanze con l’attuale proprietà.

Il “Libero Liberati” si presenta a dir poco spettrale nell’atmosfera, con pochissimi intimi convenuti: i dati ufficiali parlano di 1.305 paganti di cui 191 da Latina. A questi viene sommata la quota abbonati che è di 1.729 unità ed è facile immaginare che non tutti questi abbiano usufruito della possibilità di esserci, tanto per gli ampi vuoti visibili ad occhio nudo, quanto per la contestazione e lo scarso andamento in campionato dei rossoverdi.

Per questa gara, la tifoseria umbra ha deciso di rimanere fuori dalle gradinate, annunciandolo con ampio anticipo ed organizzando anche una “porchettata” sotto la Est, mentre la Nord si limita ad un più classico presidio esterno. Di contro il sodalizio di Longarini ha risposto abbassando il costo del biglietto ad 1 € pur di contrastare lo sciopero del tifo e garantirsi un minimo di apporto, rinforzando il colpo d’occhio con ragazzini delle giovanili e delle scuole cittadine.

Quando i rossoverdi scendono in campo però, si avverte nettamente l’assenza del tifo e di una degna risposta numerica della piazza, segno che in questo braccio di ferro, forse anche deleterio per certi versi, ha vinto la tifoseria, o quantomeno che il resto della città è sulla stessa lunghezza d’onda dei gruppi.

Dal Lazio giungono, come detto, poco meno di 200 tifosi nerazzurri. Anche per loro non è la migliore delle stagioni e dopo qualche puntata ai vertici, persino la A sfiorata nei playoff contro Cesena nel 2013/14, quest’anno devono fare i conti con la difficile lotta per non retrocedere. Raccolti a quadrato dietro lo striscione “Latina” potranno esercitare un vero e proprio monologo data l’assenza di dirimpettai. Molto sobrio il loro stile, non tantissimo il colore, giusto un paio di bandiere, qualche tricolore ed un due aste. Puntano moltissimo sulla voce e sulle mani, venendo poi ripagati da una prestazione assolutamente pragmatica dei propri ragazzi in campo, che superano di misura i padroni di casa e li condannano all’ultimo posto in classifica. Per il Latina invece tre punti preziosi come l’ossigeno in una classifica che, per loro, stava diventando a dir poco asfittica.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Marco Barcarotti.