A distanza di poco tempo, due scioglimenti importanti sulle opposte sponde di Monaco di Baviera: da una parte quello dell’Inferno Bavaria, gruppo al seguito del Bayern dal 2001, dall’altra Cosa Nostra che del Monaco 1860 nato, ironia della sorta, sempre nel 2001.

Con un comunicato sui rispettivi siti internet, l’annuncio abbastanza asciutto del loro scioglimento: niente dettagli sulle motivazioni, breve e nostalgico excursus della propria vita, saluti agli amici più cari (esplicitamente citati Napoli e Norimberga nel comunicato di Cosa Nostra), a chi ha creduto e militato nel gruppo oltre a qualche ultima velenosa dedica ai nemici più infidi che rispondono alle figure di giornalisti, politici, poliziotti, magistrati o alle varie incarnazioni che il potere assume quando si interfaccia con i tifosi.

Dopo quindici anni di militanza, due gruppi che salutano la scena: semplice coincidenza? Particolare convergenza di fattori esterni e repressivi? Oppure inizio di una fase calante del movimento tedesco dopo anni di crescita esponenziale in termini qualitativi e quantitativi? Aspettiamo il responso del tempo, d’altronde con la nuova stagione alle porte basterà poco per tastare il polso e saggiare lo stato di salute di una nazione che, dal punto di vista ultras, ha fatto vedere cose davvero interessanti in questi anni.