Siamo alle battute finali di questa stagione calcistica e decido di giocarmi le mie ultime sortite da fotografo presenziando al “Mario Lancellotta” di Isernia, sede del ritorno della semifinale dei playoff nazionali di Eccellenza tra i locali dell’Isernia e i siciliani dell’Akragas.

Dopo aver assistito a partite nel corso della stagione con diluvi universali, nevicate e folate di vento, per la mia ultima partita di quest’anno calcistico mi tocca pure il caldo, con il termometro che registra 35 gradi ai quali va aggiunto un elevato tasso di umidità anche se, per mia fortuna (e di parecchi presenti tra il terreno di gioco e gli spalti) durante i 90 minuti arriverà qualche bava di vento a smorzare il caldo soffocante.

Buona risposta del pubblico di casa per questa sfida ai fini della promozione in Serie D. Circa un migliaio i presenti, tutti posizionati nella tribuna locale ai margini della quale trovo i gruppi organizzati isernini: per loro non è il migliore dei settori per compattare il loro tifo (tra scalinate e balconata il gruppo risulta fisicamente e suo malgrado diviso), comunque registro una buonissima prestazione canora degli ultras biancazzurri che, per la cronaca, vedo per la prima volta in azione.

Un ampio repertorio canoro contraddistingue i loro 90 minuti, fatto di parecchi cori secchi (la maggior parte nel primo tempo) e cori più continuati. Vari battimani tra un coro e l’altro, oltre al classico “treno”, mentre fra i destinatari dei loro cori più disparati, alcuni dei quali anche in dialetto, c’è chiaramente in primis la squadra oltre alle rivali principali della tifoseria isernina (termolesi e venafrani su tutti), mentre non possono essere dimenticati nemmeno gli amici diffidati.

Buona anche la loro coreografia ad inizio partita, che unisce fumogeni, coriandoli e rotoli di carta in aggiunta all’esposizione di uno striscione usa e getta, mentre nell’arco dei restanti minuti di gara si vedono 3/4 bandiere biancazzurre a colorare costantemente il loro settore.

Sono circa una cinquantina i supporter giunti dalla lontana Agrigento che vanno elogiati già solo per il lunghissimo viaggio (come giustamente andrebbe fatto per gli ultras molisani presenti per la partita di andata in Sicilia), se si aggiunge il loro posizionamento, letteralmente in faccia al sole cocente per tutto l’arco della partita, la nota d’encomio la si può ritenere più che meritata.

Nei primi 45 minuti il sostegno siciliano è sicuramente positivo, con vari cori per la loro squadra alcuni dei quali anche in dialetto agrigentino. Si vedono in alto parecchie bandiere della Trinacria (che rappresentano la Sicilia), in aggiunta a due bandieroni che si fanno ben notare grazie al vento; da menzionare infine qualche altra bandierina bianca e azzurra fatta sventolare sia ad inizio gara sia in varie fasi della partita.

Nel secondo tempo partono bene col sostegno per i “Giganti”, grazie anche al momentaneo vantaggio della loro squadra. Cori per gli amici diffidati e contro la tifoseria licatese ma complice il gran caldo (e posso comprenderli, alla luce dei miei 90 ed oltre minuti sul terreno di gioco) il loro tifo cala vistosamente, anche se al fischio finale recuperano le forze per celebrare il passaggio del turno assieme alla loro squadra, recatasi sotto il loro settore.

Sotto il settore si reca anche la squadra locale per raccogliere gli applausi del pubblico d’Isernia, anche se con questo 2-2 esce di scena dai playoff nazionali di Eccellenza. Discorso promozione invece ancora aperto per l’Akragas che sfiderà in finale la squadra pugliese del Martina.

A parte qualche sfottò isolato, non si segnalano altri episodi di rilievo.

Francesco Passarelli