27-08-2017: Jesina – Sangiustese 2-2 (2-0 ai rigori). Primo Turno Coppa Italia Serie D. Gara unica.

Oggi mi trovo nella patria del Verdicchio, difatti è proprio qui a Jesi, e più in generale anche nelle colline marchigiane, dove si estendono metri quadri di vigneti, che nasce un vino conosciuto ed apprezzato in tutta Italia e non solo.

La partita che seguirò è Jesina – Sangiustese, valida per il primo turno di coppa Italia Serie D, da disputarsi in gara unica. E se per i Leoncelli è il primo impegno ufficiale della nuova stagione, per la Sangiustese è il secondo, dato che nel turno preliminare superò il Castelfidardo per ben 3-0.

Dopo lo scioglimento degli ULTRAS JESI ho molta curiosità di vedere chi ha ereditato le sorti del tifo biancorosso o se si sarà formato qualcosa di nuovo, mentre dei sangiustesi ricordo con molto piacere il gruppo SCONVOLTS che ebbi modo di vedere e fotografare già 2-3 volte prima del fallimento della squadra con conseguente ripartenza dalle serie minori.

Arrivo nei pressi dell’impianto abbastanza presto, ed intravedo gli ultras jesini nei pressi del bar vicino allo stadio che bevono qualcosa e dopo una decina di minuti si spostano tutti insieme per raggiungere la Curva pronti ad entrare.

Così entro anch’io nel rettangolo verde del “Pacifico Carotti” notando il settore ospite ancora vuoto e privo di tifosi. A dire il vero anche il resto dello stadio non è che trabocchi di spettatori, anzi: in tutto l’impianto ci saranno circa 250-300 spettatori. In curva invece ci sono una sessantina di ultras e, come detto in precedenza, non c’è più il lungo striscione degli ULTRAS JESI, e nemmeno vedo quello della VECCHIA MACCHIA (forse sciolti pure loro, ma non sapendolo per certo lascio il beneficio del dubbio) ma in balconata vengono esposti solo quattro piccoli stendardi.

Le squadre entrano e corrono per schierarsi a centrocampo e, mentre la curva biancorossa espone lo striscione “CIAO SOFIA”, che poi attaccherà in balconata per tutta la durata della gara, dedicato ad una piccola jesina di un anno e mezzo, scomparsa qualche giorno fa. Degli ultras ospiti ancora non c’è traccia ed il settore risulta essere completamente vuoto, tant’è che comincio a pensare a qualche possibile divieto dell’ultima ora o, cosa più grave, alla scomparsa di qualsiasi forma ultras nella piccola Monte San Giusto, popolata da quasi novemila abitanti.

Il primo tempo ha così inizio e devo dire che i padroni di casa, pur non essendo in gran numero, hanno la capacità di accorparsi a centro curva sfoggiando una prestazione maiuscola, nonostante il caldo africano di questi giorni. Il tifo è continuo e senza soste per una buona mezz’ora, condito da molti battimani che si fanno vedere a più riprese.

Al venticinquesimo la Jesina passa in vantaggio facendo esultare i tifosi biancorossi, i quali accendono una torcia che gettano subito a terra. Nell’ultimo quarto d’ora, prima di rientrare negli spogliatoi, ci saranno delle pause che si alterneranno ai cori, anche se questi ultimi andranno per la maggiore e si riuscirà a vedere pure una bandiera a scacchi biancorossa ed uno stendardo.

Degli ospiti invece, proprio quando stavo perdendo le speranze, seppur un minimo di ottimismo mi era sopraggiunto quando un paio di inservienti si son avvicinati alla porta del settore ospiti, ma non han fatto entrare nessuno. Fortunatamente al quarantesimo sento provenire dei cori dalla tribuna coperta e vedo che 6 ultras rossoblù son stati fatti accomodare sotto la tribuna dei locali, dove attaccano un paio di “pezze” (tra cui quella storica Sconvolts) e di tanto in tanto sventolando un bandierone. Il tifo in questi restanti cinque minuti è continuo ed i cori vengono sempre accompagnati da battimani.

Nella seconda frazione la curva Leoncella esulta dopo appena sei minuti per il gol del raddoppio siglato da Trudo, ma il tifo rispetto alla prima frazione è più discontinuo con alcune pause maggiormente marcate. Anche il numero dei battimani che accompagnano i cori sono effettuati in misura ridotta, sicuramente e senza voler giustificare, il caldo opprimente ha influito sulla loro prestazione.

Passando agli ospiti il discorso non è tanto diverso, anche perché il numero dei presenti è ridotto e più di tanto non possono fare. Per cui i cori e le pause si equivalgono, nonostante la squadra segni due gol facendoli esultare: prima accorciando le distanze con un gran colpo di testa di Antenucci e poi fissando il risultato sul 2-2 con il gol siglato al novantesimo da Usai che manda le squadre direttamente alla lotteria dei rigori.

Alla fine passa il turno la Jesina che mette a segno due rigori su quattro, mentre i giocatori della Sangiustese li sbagliano tutti, due facendoseli parare, uno tirandolo a lato ed un altro alto.

La partita finisce con i giocatori di entrambe le squadre ad applaudire i propri sostenitori, sia la squadra che ha passato il turno e sia la squadra uscita.

Marco Gasparri.