Sia chiaro, siamo responsabili delle nostre azioni, lo siamo sempre stati e sempre lo saremo. Non ci troverete pertanto qui a piangere ma a fare chiarezza su quanto è accaduto e a tutelarci, lo dobbiamo a chi in questo momento sta passando un momento difficile.
Alcuni dei nostri ragazzi si trovano costretti a pagare, con provvedimento di d.a.s.p.o e con denunce a loro carico, per essersi protetti da una veemente irruzione nel settore da parte delle forze dell’ordine. Irruzione, questa, a dir poco inutile e pericolosa; ignorando che quello spicchio di curva è assiduamente occupato da donne e bambini. La carica è avvenuta in seguito a un diverbio tra due tifosi, mentre la situazione stava rientrando alla normalità anche grazie al nostro intervento.

Quel che è successo dopo è soltanto l’ennesima vergognosa pagina scritta da chi abusa del proprio potere quotidianamente: provocazioni, calci, pugni e ragazzi tenuti in stato di fermo fino a notte inoltrata. Azioni che non stupiscono chi come noi vive questo mondo con viscerale passione, ma che dovrebbero colpire chi in questi giorni ci ha dato contro pur non sapendo i fatti, chi dalla tribuna ci ha gridato “fuori”, chi ci ha insultato pubblicamente…a loro va il nostro più profondo disprezzo. Tra questi, da sottolineare il comportamento ignobile di un tesserato della squadra avversaria.

Pagheremo per esserci protetti a vicenda e di questo non solo non ne facciamo una vergogna, ma ne siamo orgogliosi.
Nonostante tutto, nonostante c’è chi pensa di averci spezzato, rimarremo ai nostri posti, fianco a fianco aiutando i nostri fratelli.

A margine di queste righe è doveroso ringraziare tutti coloro che in questi giorni ci sono stati vicini, i ragazzi di Montecatini, di Cantù e di Pesaro.

Brigate never surrender.