È un clima surreale quello che avvolge questo Casertana-Messina. Con la tifoseria rossoblu ancora attonita per la morte di Peppe D’Amico, 39enne ultras dei Falchetti scomparso il sabato precedente. Conosciuto e ben voluto da tutti e proprio per questo ancora più viva è la ferita nel cuore di tutti i suoi fratelli di Curva.
A contribuire è la presenza quest’oggi degli amici di Messina, tifoseria con la quale va sempre più cementandosi il rapporto: una trasferta del genere, per entrambe le tifoserie, è sempre una di quelle riservate allo zoccolo duro, per cui davvero il legame fra i due nuclei di ultras è ormai di vera e propria fratellanza. Se da una parte dunque c’era voglia di rendere gli onori di casa a questi graditi ospiti, dall’altra si conviveva e si combatteva con questo velo di tristezza lasciato dalla scomparsa di Peppe. A squarciare il velo, bella la testimonianza di cordoglio vergata su carta degli stessi Messinesi.
A loro volta anche i Messinesi sono stati omaggiati da uno striscione, un “Salutiamo i messinesi” esposto in città, nei pressi del monumento ai Caduti al quale è seguita la classica grigliata, i fiumi di birra e di chiacchiere intorno alle proprie realtà e al movimento ultras che sempre accompagnano eventi di questo genere.
Il pubblico convenuto allo stadio, ancora una volta, non è certo quello che si definirebbe delle grandi occasioni: 1.200 circa gli spettatori di cui circa 120-130 i Messinesi, molto belli e colorati e che hanno cantato parecchio.
È una stagione strana numericamente parlando, in cui pesano certamente le tante diffide piovute addosso alla tifoseria che però, da parte sua, continua a dimostrare tutto il proprio affetto e la propria vicinanza alla squadra, mentre forse è un po’ la partecipazione del resto della città a farsi desiderare. Al netto dei numeri ridotti e di una serie di incongruenze fra i gruppi, la realtà Casertana sta cercando, e c’è in certo qual modo riuscita quest’oggi, a compattarsi, a fare quadrato tirando fuori il meglio di sé. Per la prima volta in casa, dopo che s’erano visti anche in trasferta a Reggio Calabria, sono riapparsi i bandieroni dei vari gruppi, da quelli degli storici “Fedayn Bronx” a quelli dei “Black Sheep” di “Caserta Regna”. Nettamente aumentata dunque la percezione del colore, il colpo d’occhio cromatico, ma i gruppi continuano a non esporre alcuna pezza o striscione di gruppo, strisciante protesta contro la repressione nei loro confronti che invece è manifesta, spietata e in certi casi persino gratuita.
Il tifo vocale è contraddistinto ovviamente dall’amicizia e dal rispetto reciproco fra Caserta e Messina. Immancabili le dediche a Reggini, Catanesi, Salernitana e tutti i nemici comuni o storici. La partita, un noioso e bruttissimo pareggio a reti bianche non ha certo contribuito ad elevare i decibel. A proposito di amici infine, si notano due distinti gruppi di ultras del Mainz ad omaggiare indifferentemente le due fazioni del tifo locale, compreso il gruppetto che da qualche tempo si raduna in tribuna, “Q Block” da un lato e “Curva Paradiso” dall’altra. Per quanto giovane e nonostante la notevole distanza chilometrica e culturale, il legame fra Casertani e tedeschi sta diventando sempre più solido, bello ed interessante.
Testo di Matteo Falcone.
Foto di Giuseppe Scialla.