È domenica 23 aprile, ore 20.30. In una delicata sfida salvezza si affrontano il Fano e il Modena; ai canarini basterebbe un pareggio per la salvezza quasi aritmetica, mentre l’Alma deve cercare punti preziosi per evitare la retrocessione diretta e migliorare il più possibile la griglia playout.

La società fanese ha indetto la “giornata granata”, in cui pagano anche gli abbonati. Alla fine, in tutto ci sono circa 2.000 persone, con 200 modenesi al seguito.

Partiamo dai tifosi fanesi. I Panthers e gli Ultras Fano si fanno sentire con cori secchi e ben riusciti soprattutto nella parte iniziale del primo tempo; con loro ci sono anche i gemellati di Jesi (senza vessilli perché il gruppo principale s’è sciolto poco tempo), ai quali i Panthers avevano dedicato uno striscione, non fatto entrare poi dalla questura; si segnala anche uno striscione, sempre dei Panthers, per Robertino, vecchia conoscenza del tifo fanese che ora lotta contro una brutta malattia: “Robertino non mollare” è il messaggio dei suoi compagni.

Nel secondo tempo la curva di casa si sente a tratti; purtroppo non riuscirà a portare alla vittoria la squadra granata, bloccata sullo 0-0. I playout sono sempre più vicini ma la curva fanese applaude per l’impegno e incita la squadra a non mollare.

Veniamo ai tifosi ospiti giunti a Fano in buon numero: i modenesi sono circa 200 tifosi, arrivati con due pullman, uno del club e uno della curva; cantano per tutta la partita e si fanno sentire con discreto tono e accendono diversi fumogeni nel loro settore. Con loro ci sono anche alcuni tifosi veneziani di ritorno da Gubbio, presenti con una bandiera.

Qualche sfottò tra le due tifoserie ma niente di più.

Si chiude così una partita avara di emozioni: il Modena era venuto in terra marchigiana per raggiungere il pareggio e cosi e stato, mentre il Fano è quasi matematicamente ai playout.

Tommaso Giancarli.