L’imbarazzante vicenda di Pisa non è passata inosservata a livello nazionale: brutali le cariche della polizia ad un manipolo di studenti che manifestavano contro la recrudescenza della violenza in Medio Oriente. Una situazione che ancora una volta pone al centro dei riflettori la necessità di cambiare approccio nella gestione dell’ordine pubblico. Non che le controparti antagoniste alla polizia siano sempre così propense al dialogo, ma di certo anche le forze dell’ordine nostrane, a differenza dei più moderni corpi nord-europei, riescono non di rado a far degenerare degli eventi risibili e facilmente gestibili con un minimo di dialogo o di buon senso. Piccola grande utopia in un paese come il nostro dalla tradizione tutt’altro che votata al confronto e alla comprensione delle istanze altrui in certi campi. Parlare di democrazia è facile, applicarla nella pratica è un po’ diverso.

Anche la Curva Nord Lecce ha voluto esprimere il proprio punto di vista con uno striscione molto netto e senza tanti giri di parole. Uno striscione visto chiaramente da tutti, ma poi passato nell’indifferenza mediatica generale ad appannaggio o con la scusa della partita che si stava svolgendo in campo. D’altro canto tanto sulla Palestina quanto sull’Ucraina o su tutti gli altri grandi temi sensibili della nostra politica, l’unica idea accettata è quella che si allinea all’opinione dominante. Le altre, nella migliore delle ipotesi, vengono ignorate, sennò c’è sempre la martellante campagna di stigmatizzazione dell’opinione pubblica che il più delle volte aizza diffide per meri reati d’opinione. Roba da regimi del terrore dei nostri tempi più bui. Che dunque a ben vedere continuano ancora adesso.

Tornando alla gara, si gioca al Via del Mare di Lecce in un orario pure abbastanza comodo per chi, come me, deve raggiungere lo stadio da lontano. Il tempo di oggi non promette nulla di buono. Pioggia, vento e schiarite solo a tratti in questa domenica pomeriggio di febbraio. Gli spalti comunque, come prevedibile, presentano il pienone anche in virtù del blasonato avversario, anche se qualche vuoto qua e là permane in ragione del tempo minaccioso che avrà fatto desistere qualcuno fra i meno impavidi.

Partendo dalla Curva Nord, dopo la copertina allo striscione su Pisa con tanto di cori annessi, c’è da segnalare nella zona della Barras, tanti fumogeni accesi durante la partita per festeggiare la loro militanza ultras cominciata nel 1990, ricorrenza sottolineata da uno striscione oltre che applaudita e omaggiata dall’intera curva.

Come sempre una buona prestazione in generale, quella offerta dalla tifoseria leccese, nonostante in campo non ci sia praticamente partita. Bandiere, due aste, torce accese e delle buone manate impreziosiscono la loro prova nei novanta minuti. Costanza e qualità, quelle a Lecce non mancano mai, anche quando a latitare è la squadra.

Il settore ospiti invece è tutto pieno. La Curva Nord nerazzurra si posiziona nella parte inferiore. Il tifo vocale è sì intervallato da lunghissime pause, ma quando parte, i cori proposti raggiungono per alcuni tratti dei picchi di potenza davvero notevole. Grande entusiasmo per gli interisti il cui compito è oltremodo facilitato da una compagine che, sul campo, sembra una macchina perfetta e inarrestabile.

Testo C.O.
Foto C.O e Piotr Jaworski