Un tempo non dei migliori mi accoglie a Lecce questo sabato pomeriggio. La pioggia fitta e i ritardi del caso mi fanno tardare il mio ingresso e perdere i cinque minuti iniziali con l’ingresso delle squadre in campo con conseguenti striscioni nel settore ospiti contro il caro prezzi e sponda leccese contro la guerra in Israele, o come l’hanno più correttamente detta loro: “Chiamiamo le cose con il loro nome, a Gaza è un massacro di inermi: nessuna giustificazione!”

Dopo essermi scrollato di dosso un bel po’ di acqua mi posiziono alla meglio e nonostante un Via del Mare bello pieno, il mio occhio cade subito sul settore ospiti. L’impatto offerto dalla loro caratteristica macchia nera non è affatto indifferente: al netto delle opinioni di ognuno sul “total black”, visivamente sono molto belli, c’è poco da dire. La Curva Sud arriva a Lecce sulla scia di un comunicato con cui aveva invece annunciato la propria diserzione a causa dell’esoso prezzo del settore ospiti. A seguito delle proteste dei tifosi, la società US Lecce ha provveduto a rettificare i prezzi parlando di errore tecnico a monte.

Dal punto di vista del tifo, i milanisti si fanno sentire soprattutto nei cori secchi e in quelli contro Lecce, con i picchi che arrivano dopo i due goal. Non li ferma nemmeno l’intervallo, durante il quale si lasciano andare a cori continuati, esaltati nel complesso da una pioggia che per alcuni tratti è stata incessante e molto fitta.

In Curva Nord invece, si registra il classico sostegno, molto buono anche qui nonostante le condizioni climatiche avverse. Sotto di due goal un leggero quanto comprensibile calo, pur non lesinando inviti alla squadra a non mollare. Bandieroni alti al cielo per rilanciare la loro sfida alla pioggia, classici fumogeni e bombe che fanno da contorno visivo e sonoro alla caparbietà di una Curva che non intende mollare. La rimonta finale contribuisce poi a far completamente impazzire non solo la Nord ma tutto lo stadio, con il terzo goal poi annullato al Var che ha creato più di qualche tensione sia in campo che sugli spalti.

Catello Onina