Santa Maria la Carità e Sant’Antonio Abate, per chi non è della zona, sono due comuni della città metropolitana di Napoli rispettivamente di undicimila e diciannovemila abitanti che sono talmente vicini da sembrare effettivamente un solo comune: si conoscono tutti tra i rispettivi centri, sono amici tra loro, compagni di scuola, colleghi di lavoro e giocare contro una partita di calcio ne fa un vero e proprio derby. Per quanto possa essere atipico o straniante per coloro che nel resto della vita di tutti i giorni si ritrovano a condividere tutto.

Le due compagini già si erano confrontate in coppa Italia, occasione in cui si era notato un clima disteso tra le due tifoserie, cosa che anche quest’oggi si conferma. La partita inizia sotto una sottile pioggia che è molto fastidiosa, ma permette ugualmente ad entrambi i gruppi di dare spettacolo. I primi minuti sono una goduria, pirotecnica a non finire, cori che si sovrastano l’uno con l’altro e alla fine vince la voglia di fare bella figura di fronte (metaforicamente parlando, perché fisicamente si trovano gli uni di lato agli altri) ai propri “cugini”.

Gli Abatesi non sono nuovi del mondo ultras, anzi, in passato il Sant’Antonio ha militato più stagioni nel campionato di serie D e in quegli anni la tifoseria raggiunse ottimi livelli. Poi dopo vari problemi societari ai quali seguirono l’assenza di gruppi organizzati per un breve periodo, il tifo è nuovamente ripartito ed il movimento cittadino gode attualmente di ottima salute, nonostante le varie diffide arrivate dopo gli scontri contro l’Ercolanese.

I sammaritani sono un gruppo più giovane come tradizione ma con una voglia di divertirsi e con una passione che veramente mettono piacere mentre li si vede tifare. Non è la prima volta che li vengo a vedere e posso notare che più passa il tempo e più crescono sia in termini numerici (anche se oggi il maltempo ha scoraggiato i più) che di intensità nel tifo.

Per il resto, le due tifoserie si sono ignorate, ognuno ha fatto il tifo per sé, tranne per un coro in comune per un ultras abatese scomparso. Lascio il campo in leggero anticipo sul fischio finale perché la pioggia incessante cominciava a mettere a rischio non solo la mia salute ma anche la mia attrezzatura fotografica e mentre mi congedo, gli ultras continuano a tifare come se nulla fosse: davvero eroici. Da segnalare una bella sciarpata abatese e un loro striscione per gli ultras di Casoria, visti i problemi societari che hanno colpito la loro compagine. Infine il risultato in campo che vede i sammaritani imporsi per due reti a uno, con umori che per ovvie ragioni risultano diametralmente opposti a fine partita.

Emilio Celotto