Piacevole sabato pomeriggio a Lecce dove pur essendo ormai quasi a novembre, continua a protrarsi un insolito e piacevole caldo più primaverile che autunnale. Al Via del Mare i giallorossi padroni di casa affrontano il Torino, in una vecchia classica del calcio italiano del tempo che fu.

Settore ospiti popolato da tanti tifosi della Puglia e della Basilicata con i loro striscioni al seguito, ma non manca ovviamente lo zoccolo duro ultras che si posiziona e si compatta nella parte superiore dello spicchio a loro riservato. Si fanno notare subito con cori contro il Lecce e il Salento in generale, prontamente fischiati e corrisposti dal pubblico di casa.

Il loro tifo, nonostante il numero esiguo dei partecipanti e la scarsa collaborazione del resto del settore, evidentemente più interessato alla gara che a tifare, è comunque ineccepibile soprattutto in termini di continuità con cori che si susseguono per tutti i 90 minuti. Bandieroni al vento, spesso e volentieri e soprattutto dopo il gol del vantaggio riescono a ritagliarsi il loro spazio di udibilità. Aiutati da un tamburo offrono anche delle buone manate e un secondo tempo molto buono, frangente in cui, sfruttando un leggero calo della Curva Nord locale, danno pepe alla contesa con altri cori offensivi verso Lecce ed altri a sostegno del Toro.

Giallorossi con i soliti striscioni che conferiscono nel loro meticoloso ordine un colpo d’occhio molto bello, esaltato ancora di più dalla compattezza dei presenti raccolti dietro di essi. Classico tifo in cui abbondano fumogeni, torce, bandiere e due aste al vento. Cori a ripetere possenti, manate fitte e una caparbietà che non li vede arrendersi nemmeno dopo lo svantaggio.

Nel secondo tempo, con la squadra sempre sotto di un gol, la Nord non molla ed invita a più riprese la squadra a crederci e combattere alla stessa maniera. Se sugli spalti la prova di tifo è senza dubbio positiva, in campo invece il Lecce non riesce a rimettere in discussione la contesa e alla fine sono proprio i granata ospiti ad uscire con la vittoria di misura e tre punti importanti per risalire una classifica fin qui non propriamente esaltante.

Catello Onina