A prescindere da ogni steccato mentale su rivalità o simpatie, quando una partita di serie C fa registrare più di 13.000 spettatori bisognerebbe solo fare i complimenti alle tifoserie convenute. A quella di casa ovviamente che muove il grosso dei numeri ma anche a quella ospite nonostante questa sia la partita più sentita e la distanza che separa le due città sia tutt’altro che insormontabile. Sono comunque numeri importanti per la categoria e gli oltre 2.000 Riminesi assiepati nella Curva Ferrovia, hanno reso ancora più prezioso questo evento affrontando la trasferta in scooter, lungo la via Emilia che invece gli altri club e singoli tifosi hanno percorso in pullman o auto.

Rispetto allo scorso anno non si sono registrati particolari problemi nel pre-partita, con un nutrito dispiegamento di Forze dell’Ordine, coadiuvato anche dal cielo da un elicottero della polizia, ha capillarmente monitorato tutti i possibili focolai di contatto tra le due tifoserie. L’atmosfera all’interno, già con largo anticipo sul fischio d’inizio, è carica di elettricità e resa ancora più vibrante dall’arrivo del lungo serpentone di scooter il cui strombazzare è ben udibile anche per chi è già dentro, dove arriva nitido anche qualche fragoroso petardo.

I tifosi ospiti si posizionano nella parte superiore del settore e poco dopo il loro ingresso già si fanno notare per movimenti che preannunciano una coreografia per la quale richiedono l’impegno e la partecipazione di tutti. All’ingresso delle squadre in campo mentre la Curva Mare sfoggia una sontuosa sciarpata e innumerevoli bandieroni sulle note di “Romagna capitale”, molto suggestiva e ben fatta anche la coreografia organizzata dalla Curva Est versione trasferta: grazie a delle bandierine, l’anello superiore si colora a bande bianche e rosse; al centro spunta un copricurva raffigurante l’ex attaccante riminese Nello Saltutti nell’iconica rovesciata con cui segnò in Rimini-Milan nel lontano 1981, immagine resa ulteriormente famosa dal “Guerin Sportivo” che la pubblicò in copertina, rendendola leggendaria e immortale specie per chi visse quegli anni ma non di meno per i ragazzi della Curva che dopo oltre 40 anni l’hanno voluta rievocare e omaggiare. Bella la resa finale, bello soprattutto come premio all’impegno che ci hanno messo sia nella realizzazione che in tutto il lavoro a monte.

Sul terreno di gioco la partita nei primi minuti si regge in equilibrio, le due formazioni si studiano ma a sorpresa sono gli ospiti a trovare il momentaneo vantaggio con un tiro-cross proprio sotto il settore che esplode di gioia. Manate, sfottò e cori di giubilo durano giusto una manciata di minuti perché poi è la formazione bianconera a riportare prima il punteggio in parità, poi ad andare in vantaggio ribaltando anche il termometro dell’entusiasmo, incentivato dallo strapotere bianconero a cui gli avversari non riescono a tener testa.

Nonostante il risultato negativo i riminesi non mollano e cercano di spingere i propri beniamini ad una reazione. Tifo di spessore ovviamente anche nella Curva Mare che, senza soste, sostiene il Cavalluccio tra bandieroni sempre al vento, sciarpate e battimani. Dopo la delusione per l’eliminazione ai playoff dello scorso campionato ad opera del Lecco, quest’anno i bianconeri, guidata in panchina sempre da mister Toscano, hanno il dovere di riprovare a raggiungere la serie B, seppur la concorrenza sia forse anche più insidiosa vista la concorrenza di squadre provenienti dalla cadetteria come Spal e Perugia in primis, seppur partite a loro volta non proprio con il piglio giusto.

Nella ripresa il monologo continua, il Cesena dilaga contro un Rimini inguardabile in barba al goal iniziale che aveva fatto illudere di poter ritrovare quella vittoria al “Manuzzi” che manca dalla stagione di Serie B 2007-08, quando i biancorossi si imposero per 2 a 1. Il finale di oggi è invece un 5 a 2 che non lascia scampo o giustificazioni, specie nella tifoseria che sconfitte come questa fanno fatica a metabolizzarle. A far festa al 90esimo è ovviamente solo il popolo Cesenate, con tutti i giocatori abbracciati sotto la curva colorata di sciarpe che, sulle note di “Romagna Mia”, festeggiano sia la supremazia regionale che gli interessanti risvolti di classifica.

Ben diverso il clima sotto il settore ospiti dove la tifoseria crede e canta di meritare di più, con la squadra che almeno ha il merito di metterci la faccia e prendersi i più che meritati cori di disappunto per questa sconfitta senza appello. Da segnalare qualche scaramuccia sulla strada del ritorno, nei pressi di Savignano sul Rubicone, quando il corteo di scooter biancorossi, percorrendo la via Emilia, è transitato nei pressi di un bar ritrovo abituale di tifosi del Cavalluccio, il tutto comunque prontamente sedato dalle forze dell’ordine.

Gilberto Poggi