L’ultima trasferta dei nerazzurri nella città labronica risale a oltre 15 anni fa. Le restrizioni dicono che chi è nato a Pisa e provincia può acquistare il tagliando solo nel settore ospiti, decido quindi di seguire questo atteso match insieme alla tifoseria pisana.

Alle 14 arrivo nella piazza della stazione già gremita di tifosi, non mancano cori contro gli odiati cugini mentre i membri dei gruppi distribuiscono il materiale per la coreografia. Una volta arrivati sui binari, dopo aver esibito il biglietto ferroviario, comincia la ressa per trovare posto sul primo treno: il pigia-pigia è esasperato e dopo svariati tentativi il primo convoglio parte, anche se con 20 minuti di ritardo, mentre io trovo posto nel secondo treno, partito 10 minuti più tardi rispetto al primo.

Una volta arrivati a Livorno c’è il primo pre-filtraggio e la distribuzione nei vari pulmini-navetta di spola fino allo stadio. Qui, a mio parere, c’è stata la prima grave lacuna organizzativa, visto che i tifosi della terza e ultima mandata, sono entrati dentro lo stadio al 20° del primo tempo. Ovviamente non c’è stato nemmeno il tentativo di controlli da parte degli organi competenti e i tornelli erano “aperti” proprio per non aizzare ulteriormente la rabbia dei tifosi Pisani per essersi persi l’entrata in campo e le relative coreografie.

Finita la partita c’è stata un attesa di circa 20 minuti prima che si aprissero i cancelli, ma anche questa volta è successo il paradosso: la prima carovana di pullman ha attraversato le strade di Livorno subendo gli sfottò dei tifosi amaranto che si erano precipitati ai bordi delle strade, mentre il resto della tifoseria è arrivata in ritardo per prendere il primo treno disponibile per Pisa, aspettando fino alle 23 (oltre 4 ore dopo la fine della partita) nella stazione di Livorno.

Infine, chi ha avuto la peggio è chi si è “affidato ai consigli” della questura, difatti chi ha raggiunto Livorno in macchina, all’uscita ha trovato la spiacevole sorpresa della propria auto danneggiata dai soliti soggetti che le cui gesta risultano più di danno al mondo ultras che non certamente di lustro.