Estadio La Rosaleda di Malaga, va di scena il ritorno dei sedicesimi di finale di Coppa del Re tra i locali e il Numancia. Andalusi chiamati alla vittoria per ribaltare il 2-1 dell’andata.

I prezzi bassi attuati per l’occasione e la breve permanenza in terra iberica mi danno l’opportunità di metter per la prima volta piede nello storico impianto che nel 1982 ospitò tre gare della rassegna iridata a noi tanto cara. Certo, da allora lo stadio è cambiato parecchio, basti pensare che dal 2000 al 2006 è stato sottoposto a forti lavori di ristrutturazione. Tuttavia conserva il tipico fascino degli impianti spagnoli vecchia maniera, molto diverso da stadi nuovi e con poca identità come il Metropolitano di Madrid.

Il pubblico, va detto, non è quello delle grandi occasioni. Se spesso in Italia ci lamentiamo della desertificazione dei nostri impianti, va detto che in Spagna le cose non vanno di certo meglio. Fatta eccezione per alcune piazze storiche (le madrilene, Barcellona, Valencia e Siviglia) a queste latitudini difficilmente si registrano sold out. Figuriamoci in una gara di Coppa del Re dove la squadra di casa parte anche sfavorita.

Ciononostante lo zoccolo ultras presente nel Fondo Sur dà il suo apporto onorando la partita. A tirare le redini del tifo biancazzurro c’è il Fronte Bokeron, storico gruppo nel panorama ultras spagnolo, ufficialmente attivo dal 1986. Per loro diverse sciarpate, tanta voce e tifo costantemente ritmato dal tamburo.

La vera sorpresa della serata, tuttavia, viene dal settore ospiti, dove fa capolino un manipolo di ultras numantini. La sorpresa è dovuta alla scarsa attitudine delle tifoserie spagnole nell’effettuare trasferte, senza dimenticare che la distanza tra Soria e Malaga è di 750 km. Praticamente i due estremi del Paese da Nord a Sud.

In campo finisce 1-1, con gli ospiti che accedono agli ottavi.

Marco Meloni