L’unica cosa che ieri avremmo voluto fare era festeggiare la vittoria della nostra Ac Reggiana 1919 insieme ai nostri Amici e poi come sempre ritornarcene a casa dalle nostre famiglie. Purtroppo però la nostra Reggio da anni ormai non è più quell’oasi felice che da ragazzini abbiamo avuto la fortuna di conoscere, adesso anche noi abbiamo le nostre baby gang. Una marmaglia di teppistelli, in buona parte di origine straniera che non hanno nessuna intenzione di integrarsi nel tessuto sociale di questa nostra Città. Sono anni che queste bande di giovani balordi insultano, provocano ed aggrediscono ragazzi che semplicemente indossano un indumento granata. Simbolo di quella Reggio che gli ha accolti ma che loro dimostrano quotidianamente di disprezzare. Ieri all’uscita dello stadio, proprio d’avanti all’entrata dei Petali, il solito copione si è ripetuto per l’ennesima occasione. Bersaglio ancora una volta, alcuni nostri Amici, vilmente prescelti perché trovati isolati, lontani dal resto del Gruppo, i quali semplicemente indossavano una sciarpetta granata al collo. A differenza però di quanto accaduto in passato , quando in due diverse occasioni, tre nostri àmici furono non solo provocati ed insultati ma anche vigliaccamente e violentemente picchiati, questa volta, la baby gang non ha avuto il tempo di terminare quanto era nelle proprie intenzioni. Molti altri tifosi della Reggiana, accortisi di quanto stava accadendo si sono precipitati d’avanti all’uscita del centro commerciale, temendo, forti dell’esperienze del passato, per l’incolumità dei propri amici.
Sono anni che queste situazioni si ripetono all’uscita dei Petali, non soltanto quando gioca la Reggiana, nell’indifferenza purtroppo delle istituzioni. Ieri per la prima volta, d’avanti a decine di testimoni, sono apparsi anche due coltelli. Il cittadino non dovrebbe mai arrivare all’esasperazione ed essere costretto a difendersi da solo. Ieri grazie a Dio o per fortuna, nessuno si è preso una coltellata. Non abbiamo nessuna intenzione di sostituirci alle forze dell’ordine o di trasformarci in una sorta di improvvisati giustizieri della notte. Certamente però continueremo nella nostra Reggio, se sarà ancora necessario a difenderci, stanchi di dovere accettare da anni queste continue provocazioni.
Rispettosi come sempre di tutti coloro che hanno fatto della nostra Cittá un luogo dove lavorare, vivere con la propria famiglia e crescere i propri figli ma intransigenti nei confronti di chi, indipendentemente dal proprio paese di origine, continuerà a comportarsi con prepotenza ed arroganza, nella convinzione di ritenersi non soggetto alla legge ed alle istituzioni. Gruppo Vandelli 1991