Il match di Coppa Italia contro l’Otranto si gioca alle 14:30 di un nuvoloso giovedì novembrino.

Chi ha un lavoro se lo tiene stretto e prendere un giorno di ferie potrebbe diventare il pretesto giusto per farsi licenziare (il Jobs Act ormai legittima qualsiasi forma di licenziamento).

L’affluenza di pubblico è scarsa, ma come spesso accade in queste occasioni quando si è pochi ci si diverte di più: raccolti e compatti.

Le squadre scendono in campo e nel settore Altamurano viene srotolato lo striscione “Sarai sempre la mamma di tutti noi… R.I.P. Lina” (il giorno prima del match è venuta a mancare la mamma del capo degli Irriducibili Altamura).

Tifo costante per tutti i 90 minuti, anche grazie all’ottima prestazione della squadra, che nel primo tempo offre ottime trame di gioco. La prima frazione di gioco si chiude con il vantaggio biancorosso.

Palla al centro e l’Altamura riprende da dove aveva lasciato: all’attacco alla ricerca del raddoppio. Max Pezzali aveva scritto anche una canzone (senza offesa per le canzoni), gol sbagliato, gol subito: alla prima occasione utile l’Otranto pareggia.

I biancorossi provano a riportarsi in vantaggio ma a nulla è servito il forcing finale. A fine partita monta la contestazione in casa altamurana: la squadra, almeno sulla carta, è stata costruita per dominare il campionato, ma anche quest’anno i risultati tardano ad arrivare.

Della giornata odierna si prova comunque a conservare qualcosa di buono: presenti i fratelli di Potenza che anche oggi hanno reso omaggio ad un rapporto che ormai dura da quasi 30 anni.

Capitolo ospiti

I giocatori assenti per quasi tutta la partita, si sono fatti vedere una sola volta e hanno fatto male, molto male.

Michele D’Urso.