Modena e Bari, due squadre con due diversi obiettivi, si incontrano al “Braglia” entrambe ovviamente intenzionate e determinate alla loro realizzazione, visto che il campionato è ormai alle sue battute finali. Per il Modena l’idea è quella di raggiungere la salvezza e chiudere anticipatamente ogni discorso o sempre pericoloso calcolo, mentre al Bari verosimilmente non resta che consolidare al meglio la propria posizione in vista dei playoff. Infatti dopo un onorevole e lungo inseguimento al Genoa secondo in classifica, l’ultimo posto utile per la promozione diretta in Serie A, il più agevole incontro interno dei liguri in casa contro l’Ascoli potrebbe valere per loro la matematica promozione.

Si gioca alle 14.00 con il caldo che fa da padrone ma con i tifosi che preferiscono comunque lo stadio alle prime gite al mare, lo dimostrano i quasi 14.000 spettatori accorsi che restituiscono un bel colpo d’occhio. Curve stracolme così come la tribuna mente i distinti sono un po’ meno pieni. Nella “Montagnani” di casa un lungo striscione in lingua spagnola saluta i Biris Norte del Siviglia presenti anche loro quest’oggi per festeggiare i quindici anni di questo storico gemellaggio.

A proposito di striscioni, esposto anche uno striscione per ricordare “Mollo”, al secolo Marcello Molinari, tifoso dei canarini recentemente scomparso, alla cui memoria anche la squadra gialloblu depone un mazzo di fiori.

L’accensione di alcuni fumogeni gialloblu segna l’inizio delle ostilità in campo, mentre un tifo rumoroso per tutti i novanta minuti sempre accompagnato dallo sventolio dei bandieroni caratterizza il resto della gara. Alcuni fumogeni colorano il settore di casa in maniera estemporanea mentre, al termine dell’incontro, è festa grande fra tifosi e squadra che si stringono in un abbraccio ideale per la salvezza raggiunta con due giornate di anticipo, obiettivo non scontato per una neopromossa che oltretutto, specie all’inizio, ha pagato un certo dazio in termini di esperienza ma ha poi saputo prendere le misure e uscirne fuori sul lungo periodo.

Stracolmo anche il settore ospiti dove viene aperto anche la porzione adiacente per ospitare al meglio gli oltre 3.200 tifosi baresi mentre tanti altri troveranno posto in altre parti dello stadio. I Seguaci arrivano quasi contestualmente al fischio d’inizio con i presenti già carichi e intenti a cantare, seppur in maniera spontanea e poco coordinata. L’arrivo in balaustra dei lanciacori, megafoni alla mano, aggiunge non solo una maggiore omogeneità ed organizzazione al tifo ma anche convinzione e potenza. Impressionanti i diversi battimani con cui riescono a coinvolgere quasi tutto il settore e alcuni cori di una forza a dir poco imponente. Meno felice l’epilogo per loro, con il pareggio finale per 1-1 che parallelamente alla vittoria del Genoa significa il definitivo addio ai sogni di promozione diretta. Poco male, né tifosi e né squadra possono rimproverarsi nulla in questa stagione positiva come da tempo non avveniva nel capoluogo pugliese, poi per sognare c’è ancora tempo e la voglia della piazza barese di credere, la si può misurare anche dai cori che si protraggono ancora per alcuni minuti dopo la fine dei giochi.

Luigi Bisio