Grande atmosfera al “Bellucci” di Pompei per la finale play off del campionato di Eccellenza.
L’impianto della città mariana presenta praticamente il tutto esaurito (circa 650 spettatori) ed il settore ospiti, nonostante i soli 50 biglietti a disposizione, si presenta colmo di colore e passione. Si affrontano le due città che ospitano gli scavi archeologici più visitati d’Italia, per cui tale partita è stata ribattezzata come il “derby degli scavi”. Il tifo è ottimo in entrambi i settori, i locali accompagnano l’ingresso dei calciatori con dei cartoncini rossi e blu in tutto lo stadio e con dei fuochi pirotecnici che lanciano fumo in aria creando delle scie molto elevate, tutto naturalmente con dominanza cromatica rossa e blu. Nel frattempo gli ospiti cantano a squarciagola ricorrendo anch’essi all’uso un po’ più parco di pirotecnica, con un classico fumogeno.
I pompeiani oltre a fare sfoggio di materiale pirotecnico a profusione, espongono anche lo striscione “Lotta e vinci” per spingere la squadra con ogni mezzo, con il colore, con il calore, con la parola cantata o scritta. È insomma una gara da vincere a tutti i costi, senza lasciar nulla di intentato per farlo

Gli ercolanesi, se possono sembrare un po’ più sobri nell’impatto, oltre ad esporre anch’essi uno striscione di incitamento alla squadra, si fanno poi sentire con tanta voce ed un tifo complessivamente bello e costante. La partita in campo li premia e vede la loro compagine passare con un gol nel primo tempo, evento che se chiaramente scalda i cuori dei tifosi ospiti, che alzano ulteriormente il volume, non scompone i padroni di casa il cui tifo continua come se non fosse successo nulla.

Nel secondo tempo viene esposto dai pompeiani lo striscione: “Settori liberi”, con chiaro riferimento e doverosa critica ha chi ha disposto che venissero concessi solo 50 biglietti ai tifosi della vicina città ospite.

A metà secondo tempo viene annullato un gol molto dubbio al Pompei, ma gli ultras non si demoralizzano e subito dopo partono con una mega-fumogenata rossoblù che riduce la visibilità del campo al punto da costringere l’arbitro ad interrompere per qualche minuto la partita.

Più si avvicina la fine della gara e più gli ospiti, pregustando il dolce sapore della vittoria, alzano il volume del tifo, mentre inversamente proporzionale e fisiologico è il calo dei padroni di casa.

Al triplice fischio il match termina e contestualmente inizia la festa ospite, mentre i pompeiani ringraziano comunque i propri calciatori per l’impegno profuso e per averli portati ad un passo da un traguardo storico
per la città di Pompei. Al primo anno in cui il grande calcio e il tifo organizzato hanno fatto il loro ritorno in città. Restando fermi nei propri propositi, sono esattamente queste le basi per costruire qualcosa di importante e duraturo.

Emilio Celotto