Per la prima volta in stagione mi tocca raccontare dal mio punto vista la grottesca situazione creatasi attorno al Modena FC, esclusa a campionato in corso dalla Serie C e con la società prossima al fallimento dopo una storia di 105 anni consecutivi.

Non sono qui a puntare il dito sui veri responsabili del fallimento, il tifoso modenese conosce ampiamente i protagonisti in negativo sulla parola fine della società gemininana. Il tifoso modenese ha dovuto sopportare un’estate di fantomatici compratori, una squadra che in 3 mesi non ha mai visto aprire le porte dello Stadio Braglia ai propri tifosi, se non per le occasioni nel quale la squadra canarina ha subito lo 0-3 a tavolino per via dell’indisponibilità dell’impianto nei confronti della squadra gialloblù.

Ultimo ma non ultimo dei capitoli, i 3 daspo comminati per l’accensione di fumogeni (sì, avete letto bene) nella famosa giornata di Modena-Mestre, col celebre funerale organizzato dai tifosi non all’interno ma bensì all’esterno dell’impianto modenese.

Ma il tifoso modenese non molla anzi: grazie al Campionato Berretti, ha trovato occasione di sostenere i colori gialloblù in ogni dove, anche se incombe un’ombra all’orizzonte: al momento c’è la concreta possibilità che tutte le squadre giovanili modenesi vengano escluse dai rispettivi campionati di competenza, per cui la speranza è che il commissario nominato dal tribunale dia seguito all’esercizio provvisorio, in modo da permettere alle compagini giovanili di completare la propria stagione.

Per questo Modena-Siena di oggi non si rivedono le 600 persone accorse in quel di Castelvetro per il derby di categoria contro la Reggiana: circa 300 i presenti in questa tipica giornata autunnale, con foschia densa che a tratti diventa  nebbia.

In questo assaggio di dilettantismo (vista la conformazione dell’impianto di Castelvetro, partecipante alla serie D), il tifoso modenese ha cominciato a prendere confidenza con questo modo di vivere l’evento: zero tornelli, zero documenti e (si spera anche in futuro) zero limitazioni, sono i tre maggiori fattori che contraddistingueranno anche la prossima stagione del Modena, la prima della storia canarina in un campionato non professionistico.

Grazie a questa linea “morbida”, si son viste una moltitudine di bandiere a scacchi gialloblù, già presenti in occasione del derby di serie C al Città del Tricolore di Reggio Emilia. Molto bello anche lo sventolio dei bandieroni nella parte alta della tribunetta, non continuo nei 90 minuti, ma nei vari momenti in cui si uniscono alle bandiere è veramente un bel vedere.

Discorso cori: ampiamente prevedibili i cori di contestazione nei confronti di Caliendo, i decibel si alzano anche coi cori per i diffidati ed anche per i giovani gialloblù in campo. Bellissimo il finale di gara con l’intera rosa sotto il settore dei supporter modenesi, che non solo raccolgono gli applausi dei loro tifosi ma si uniscono anche ai cori lanciati dagli spalti.

Oltre ogni risultato (per la cronaca: la partita è terminata 1-1), ultras e calciatori hanno vinto assieme, vista l’incredibile situazione in atto a Modena. Nessun tifoso senese presente oggi in Emilia: direi eccessiva l’esultanza dei bianconeri al gol del pareggio (a mo’ di sfottò nei confronti dei tifosi di casa), visto che fino a quel momento gli ultras modenesi hanno sostenuto i propri ragazzi, senza sconfinare in insulti agli avversari.

Francesco Passarelli