Una partita molto importante in chiave salvezza quella fra Monopoli e Turris. Si gioca in una piacevolissima domenica sera al Veneziani e lungo il mio tragitto di avvicinamento allo stadio, noto quanto l’ambiente nella città pugliese sia stato caricato da numerosi volantini affissi nei giorni precedenti lungo le strade principali. Obiettivo ultimo ovviamente, quello di portare quanta più gente possibile e riempire gli spalti di tifosi, e conseguentemente di voce in questa delicatissimo testa a testa in cui i tre punti potrebbero dar slancio alle due contendenti per cercare di avvicinare il Catania ed uscire dalla insidiosa zona playout.

Entro quasi a ridosso del fischio d’inizio e trovo un colpo d’occhio assolutamente positivo. La Curva Nord appare bella piena e non male anche la risposta della tribuna centrale. L’entrata in campo dei ventidue sfidanti è accolta con una semplice quanto riuscita scenografia con alla base dei cartoncini biancoverdi, mentre al centro si staglia un telone raffigurante la testa di un gabbiano, simbolo del club. A qualche torcia lanciata davanti al settore il compito di conferire quell’atmosfera vintage perduta negli anni a causa di una legislazione troppo ottusa che punisce anche il semplice uso coreografico della pirotecnica.

La Nord monopolitana appare bella carica e rinvigorita dal resto del pubblico oggi più numeroso del solito, offre una prova decisa, compatta e senza dubbio bella nell’arco di tutti i novanta minuti, nonostante la squadra in campo non riesca purtroppo nemmeno questa volta a portare a casa i tre punti.

Posizionandomi in seconda battuta sotto il settore ospiti, trovo un bel gruppo proveniente da Torre del Greco, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Fin dal principio si dimostrano decisi a fare la loro parte, facendosi sentire spesso e volentieri come mi era capitato di percepirli anche quando mi trovavo ancora sotto la curva di casa. Belle manate, cori secchi sapientemente alternati a dei cori più prolungati, bandierine sempre al vento, insomma molto positiva la prova di questa realtà che anche negli anni più bui del proprio sodalizio calcistico non ha mai lesinato amore e sostegno alla causa.

In campo un misero pareggio a reti bianche non ammazza definitivamente le velleità di nessuna delle due ma nemmeno le aiuta più di tanti ad uscire dal pantano di questa classifica ben al di sotto dell’affetto e del blasone delle due piazze.

Da segnalare infine, il rispetto reciproco tra le tifoserie anche rimarcato da qualche coro verso la fine del primo tempo.

C.O.