La finale della poule scudetto di serie D della stagione 2016/17 si disputa nello stadio della Fermana, il “Bruno Recchioni”, e si gioca alle ore 17 nel giorno della festa della Repubblica, che quest’anno capita di venerdì.

Monza – Ravenna evoca ricordi ormai sopiti, di quando le due squadre disputavano partite di una certa importanza e in ben altre categorie. Proprio l’ultimo loro confronto fu quello in Serie B della stagione 2000/01, con entrambe le squadre retrocesse al termine di quel campionato (il Ravenna in seguito fallì e ripartì dai campionati minori).

La finale, come detto, si disputa in terra marchigiana: per i romagnoli sono poco più di duecento chilometri di distanza, mentre i brianzoli se ne devono sobbarcare circa cinquecento. Nemmeno in questa partita, come emesso in un loro recente comunicato, il gruppo portante della tifoseria monzese sarà presente, stavolta per il matrimonio del loro capo che si celebra proprio il due giugno. In un primo momento, la Lega aveva stabilito le seguenti date: il 31 maggio le semifinali e sabato 3 giugno la finale, salvo poi cambiare la data della finale a venerdì 2 per l’appunto.

Il caldo e l’orario pomeridiano non sono un buon incentivo per richiamare gente allo stadio e difatti gli spalti risultano quasi completamente vuoti, con presenze numericamente contenute per entrambe le tifoserie. I romagnoli vengono sistemati nella curva ospiti e sono circa cinquanta/sessanta, mentre i brianzoli prendono posto nella curva dei locali, presenti in numero di poco inferiore rispetto ai romagnoli. A livello coreografico i ravennati effettueranno una semplice sbandierata ed in più faranno una bella coriandolata, dalla parte opposta invece, i monzesi, seppur privi del gruppo portante e quindi di una guida, si esibiranno in una sciarpata.

Nel primo tempo le due tifoserie partiranno con cori e battimani, ma ben presto la spontaneità e la mancanza di organizzazione da parte dei lombardi verrà messa a nudo, per cui il tifo risulterà discontinuo ed intervallato da parecchie pause, seppur non mancherà qualche coro accompagnato da dei battimani. I giallorossi di Romagna saranno abbastanza continui, pur non negandosi qualche piccola pausa, comunque grazie all’aiuto del tamburo, scandiranno i cori accompagnandoli con numerosi battimani e sventolando per gran parte del tempo le loro bandiere.

Alla mezzora il Ravenna passa in vantaggio, per la gioia del suo pubblico che si lascia andare ad una bella esultanza. Nel secondo tempo sono i tifosi brianzoli ad esultare per il pareggio della propria squadra, dopo appena tre minuti di gioco. Il gol sicuramente scuote i lombardi che in questa seconda frazione cercheranno di essere più continui, sia nei cori che nei battimani, sventolando pure qualche bandierina. Verranno premiati al minuto diciassette dal gol vittoria di Gasparri, il quale farà esultare in maniera sfrenata i propri sostenitori, che effettueranno anche una piccola ma bella sciarpata.

Passando ai ravennati, nonostante abbiano subito il gol del pareggio ed il gol vittoria degli avversari, la loro prestazione sarà buona, visto che continueranno a tifare con costanza, facendo discreti battimani ad accompagnare i cori, ed inoltre anche lo sventolio delle bandiere sarà abbastanza sostenuto. Calano nel finale di gara, quando si noteranno delle pause prolungate che riusciranno a mascherare bene grazie al tamburo.

Al fischio finale è festa grande sia per la squadra lombarda che per i suoi sostenitori, per la conquista della tanto agognata coppa che suggella la simbolica coccarda tricolore che il Monza potrà sfoggiare sulle maglie la prossima stagione. Anche i ravennati, seppur sconfitti, applaudono i propri beniamini sotto al loro settore, d’altronde il prossimo anno il Ravenna giocherà nei professionisti, nel cosiddetto calcio che conta r tanto basta, dopo anni di vere sofferenze nei meandri del dilettantismo.

La festa brianzola si protrae per un bel po’ di tempo con la coppa che passa di mano in mano tra giocatori, dirigenti, magazzinieri per una foto ricordo.

Marco Gasparri.