Mercoledì 28 Marzo, ore 20.30 al Brianteo si gioca Monza-Vicenza, ritorno della semifinale di Coppa Italia per la Lega Pro. Per parlare della serata è necessario fare un passo indietro al match di andata. Dopo 90 minuti che sembravano indirizzare il risultato finale sullo zero a zero, negli ultimi minuti di recupero Ettore Marchi porta il Monza in vantaggio ed esulta sotto la curva avversaria di casa causando non poche tensioni poi proseguite anche all’esterno dello stadio.

Nei giorni successivi vengono a galla lamentele sull’arbitraggio che gettano ulteriore benzina sul fuoco alimentando un clima già molto teso. Come se non bastasse a pochi giorni dal match di ritorno, il prefetto di Monza vieta la vendita dei tagliandi per il settore ospiti a tutti i tifosi residenti nella provincia di Vicenza annullandoli anche a coloro che già lo avevano comperato. La società del Monza comunica le modalità di rimborso che non comprende però i diritti di prevendita.

Alla fine di tutta la storia, in un modo o nell’altro, a pagare sono sempre i soliti: i tifosi e la loro passione. Anche la curva sud Davide Pieri manifesta la propria solidarietà ai tifosi Vicentini tramite un comunicato nel quale scrivono: “Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai tifosi vicentini, vittime di una scelta di comodo. Sarà desolante, un Brianteo a metà”.

Di fatto poi nel settore ospiti si presenta un piccolissimo gruppo composto da circa una ventina di fortunati non-residenti a Vicenza con striscione Club Biancorosso amici del Vicenza Suzzara – Mantova e con bandierone sempre sventolante. Sporadicamente si sentono dei semplicissimi cori di sostegno alla squadra veneta, ma d’altro canto la differenza tra 20 normali tifosi e una tifoseria organizzata è abissale.

Dall’altra parte invece succede esattamente l’opposto: il Monza tramite una curatissima campagna sui social network invita i propri sostenitori a comprare online in prevendita per evitare code allo stadio. La risposta della città è incredibile. Ogni giorno arrivano aggiornamenti sui tagliandi venduti e in pochissimo tempo si supera la quota 3.000 arrivando al sold out subito dopo l’ora di pranzo di Mercoledì per un totale di 4.453 biglietti venduti.

Il colpo d’occhio è pazzesco, tribuna e curva sono piene. Per quello a cui si è abitutati al Brianteo è un record! Erano anni che lo stadio non si riempiva così tanto.

La curva, con un volantino trasmesso online, organizza presso il consueto Bar di ritrovo una grigliata con salamelle e birra. Poi, come accade in ogni match casalingo, con un breve corteo arricchito con i primi fumogeni della serata, il nocciolo duro della Sud entra allo stadio.

Nel prepartita vengono addirittura accesi dei fuochi d’artificio e in curva Sud si preannuncia una misteriosa coreografia anticipata da uno striscione che in dialetto recita: xé quei del Monsa quei…fantastici. Ore 20.30, per la capienza omologata disponibile, lo stadio è pieno e all’ingresso dei giocatori in campo viene composta una tradizionale coreografia con cartoncini laterali e un telone centrale, con la rappresentazione dell’antichissimo simbolo della città della luna rossa.

È evidente che in curva ci siano nuove persone; forse appassionati ingolositi dal big match o forse nuovi tifosi accorsi per curiosità. Sui cori più articolati si sente un po’ di inesperienza da parte di questi neofiti, ma sui cori più tradizionali a ripetere, le voci rimbombano come non rimbombavano da diverso tempo.

Durante i cori più coinvolgenti, sparse qua e là, vengono accese delle torce e qualche foto flash. Il meglio avviene al goal del vantaggio del Monza: la parte centrale della curva si infiamma del bel rosso vivace delle torce e il fumo viene intercettato dai flash stroboscopici. Nonostante pochi minuti dopo arrivi il pareggio del Vicenza, l’entusiasmo non viene meno, e la squadra viene costantemente sostenuta fino all’ultimo minuto del match anche tramite cori simpatici e goliardici.

La partita finisce 1 a 1 e il Monza è dunque la prima finalista della coppa Italia Lega Pro. Al triplice fischio finale lo stadio intero esplode in un urlo di gioia; si ripropongono sullo sfondo della curva dei fuochi d’artificio che sono la ciliegina sulla torta di una serata che i tifosi monzesi difficilmente scorderanno.

Il sold out, la coreografia, i fuochi d’artificio sono tutti sintomi di una bellissima serata di tifo. I numeri parlano chiaro: la città di Monza per quest’importantissima partita di una stagione piena di speranze, si è stretta attorno al campo a sostegno della squadra. Si spera che gli occasionali e i curiosi accorsi possano usare una serata bella come questa come punto di partenza per riscoprire che può esistere un calcio entusiasmante anche nelle categorie minori.

Purtroppo, in questa splendida serata, rimane una macchina: quel settore ospiti così vuoto e desolato. La curva del Vicenza ha una storia molto lunga e sicuramente sarebbero accorsi in molti a sostenere la squadra in trasferta. Un vecchio motto recita “il calcio è di chi lo ama”, ma sembra che in questa partita non sia andata proprio così. Bisogna guardare anche l’altra faccia della medaglia sporcata da chi, davanti a un evidente problema di ordine pubblico, invece di cercare soluzioni, abbia deciso di risolvere in modo più semplice e comodo eliminando il problema alla radice e vietando la trasferta ai vicentini. Se da un lato c’è un calcio che sta rinascendo, dall’altra parte c’è purtroppo ancora tanto da imparare.

Andrea