La gara Monza – Vis Pesaro si disputa in una giornata soleggiata che preannuncia l’arrivo della primavera. È la tipica domenica in cui andare allo stadio dovrebbe essere un obbligo. Con l’arrivo della nuova società e dei nuovi acquisti di Gennaio, il Brianteo si dimostra da ormai diversi mesi un duro banco di prova per gli avversari ospiti. Oggi è la volta della Vis Pesaro a caccia di punti per entrare nella griglia play-off, mentre il Monza punta a mantenere la serie di risultati positivi delle ultime giornate.

La partita in campo non presenta particolari emozioni e si conclude con il risultato di una rete a testa con una Vis Pesaro che sfrutta bene le poche occasioni create e un Monza che dopo la rete del vantaggio, non riesce a chiudere la partita.

I botteghini registrano 2.660 spettatori tra cui tanti bambini vestiti con tute di scuole calcio, sintomatico del tentativo della società di avvicinare i giovani a una categoria calcistica forse troppo snobbata. In curva Nord si presentano circa una settantina di tifosi ospiti organizzati con tamburo, striscione della Vecchia Guardia 1979 e due bandieroni. Il tamburo non smette mai di suonare e dà ritmo a cori e danze da spalti per i tifosi marchigiani che dimostrano una grande affezione e una grande capacità di sapersi divertire. Della serie pochi ma buoni.

Dall’altra parte del campo, in Curva Sud Davide Pieri si estende lo striscione dei SAB (Sempre Al Bar) nati nel 1994. Come in tutte le partite casalinghe si crea un nucleo bello compatto centrale di ragazzi che canta e sostiene la squadra e due gruppetti laterali di gente, in parte seduta e in parte in piedi, a cui interessa solo vedere la partita. Non mancano i cori in dialetto e i cori per i diffidati così come non mancano i classici cori a ripetere che rimbombano notevolmente nonostante l’esiguo numero di tifosi di una curva che ha una capienza ben maggiore dei presenti. Viene scandito anche un coro per Teto, tifoso del Lecco morto a 22 anni in un incidente proprio come Davide Pieri a cui è intitolata la Curva Sud dello stadio.

Anche nel tifo biancorosso ci si diverte e vengono lanciati cori goliardici sul vino e viene addirittura riesumato lo storico coro della zanzara già in uso negli anni ’90, creato sulle parole di una vecchia pubblicità.

Da entrambe le parti c’è una grande dimostrazione di attaccamento alla squadra: si canta ininterrottamente, dall’inizio alla fine, per incitare la propria squadra senza smettere di divertirsi. È vero, la Lega Pro non attira un gran numero di spettatori e il calcio giocato non è sicuramente ai livelli della serie A ma dall’altra parte però, i tifosi si sono dimostrati esempio di un calcio sano fatto di passione e amore.

La partita si conclude con i tifosi ospiti soddisfatti per il pareggio in un campo difficile e i tifosi di casa che con dei cori ribadiscono il loro “noi ci crediamo” per un’annata piena di speranza che ha ancora tanto da dire.

Andrea