lega_berrettaA.S.Roma Supporters Trust, intende dire la propria sul comunicato – sinceramente sorprendente – della Lega Nazionale Professionisti Serie A del 28 marzo 2014.
In paesi come la Germania, ove vige la regola del 50+1, i club sono di proprietà – non solo morale – dei tifosi.
In Paesi calcisticamente arretrati come l’Italia, regno di presidenti che non brillano in tema di trasparenza, di dirigenti radiati, di calciopoli, di doping, di tessere del tifoso e via dicendo, è veramente singolare voler impedire ai tifosi persino la libertà di essere di proprietari “morali” del proprio club.

Fino a prova contraria, i presidenti passano, i tifosi restano e se non ci fossero i tifosi i club non avrebbero più alcun senso.

Più volte MyROMA ha tentato di intavolare un dialogo con la Lega Serie A, fornendo dei suggerimenti [link], senza mai ricevere nemmeno una risposta.

Ed allora non si può non rimanere sconcertati nel leggere queste parole provenire da chi ha sistematicamente distrutto le presenze negli stadi italiani in favore delle televisioni e dei grandi poteri economici: fa sorridere leggere frasi quali “Al grandissimo rispetto che la Lega e le società sportive hanno sempre avuto nei confronti delle tifoserie” là dove quando si acquista un abbonamento stagionale non sai mai quando la tua squadra giocherà. Fa sorridere ancor di più se si pensa al protocollo sottoscritto dalla Lega Professionisti in cui si introducono distinzioni tra tifosi a secondo della regione di provenienza per potersi recare in trasferta, questa sì vera discriminazione territoriale. Non ci si può poi trattenere dalle risate se si considera il singolare metodo del “colpirne 1000 per educarne 1” adottato in questa stagione che ha portato a chiudere interi settori dello stadio, in impianti già vuoti.
Come anche fa sorridere il prosieguo della frase di cui sopra, secondo cui “deve corrispondere analogo rispetto da parte di queste ultime nei confronti dei club e dei loro dirigenti” , soprattutto se si tengono a mente le qualità morali di una buona parte dei dirigenti dei club, non tutti con la fedina penale immacolata, e spesso macchiati da scandali che in Paesi come l’Inghilterra non vengono supinamente accettati, come ha dimostrato la Lega Inglese che ha impedito a un dirigente italiano di assumere la presidenza del Leeds Utd. grazie ai suoi trascorsi giudiziari.

Biblicamente: Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo?

[Fonte: MyRoma]