La formazione salentina, nel match valevole per la diciottesima giornata del campionato di Serie D, girone H, grazie ad una rete per tempo interrompe la striscia positiva del Fasano. Il match per i granata era fondamentale per allontanarsi dalla zona play out, mentre per il Fasano la partita potreva permettere di consolidare ulteriormente il proprio piazzamento nei piani alti della classifica.

Dopo lo scioglimento dei South Boys, a Nardò il tifo è retto dai gruppi Tabula rasa e Neretini. Le due sigle ereditano dallo storico gruppo non solo la gestione del movimento ultras ma anche rapporti di amicizie e rivalità. Sul fronte “gemellaggi” presenti con i padroni di casa i ragazzi di Manduria, che espongono una pezza a testimoniarne la presenza, ma anche altre presenze informali, non documentate da striscioni ma che testimoniano il perdurare di certe longeve amicizie.

Sul versante delle rivalità si tramandano alla stessa maniera le antipatie del passato e la partita odierna è emblematica in tal senso, infatti le due tifoserie sono divise da un’antica rivalità, acuita dal gemellaggio che lega Nardò al Martina, quest’ultimi rivali storici dei fasanesi.

Lo stadio presenta un bel colpo d’occhio con il match che, pur disputandosi di mercoledì, non tiene lontano dagli spalti i tifosi salentini. La parte di tribuna coperta occupata dai granata, sin dalle prime battute di gioco incoraggia gli undici in campo con impegno, continuità e con un’ottima resa finale, sforzo ripagato da una vittoria fondamentale ai fini della classifica. Non mancano ovviamente nel corso dei 90 minuti insulti ai rivali fasanesi.

Gli ospiti guidati dagli storici Allentati si presentano nella cittadina salentina in 40 unità, offrendo un tifo non sempre continuo, influenzato in parte anche dall’andamento negativo della partita, in cui non mancheranno di ricambiare gli sfottò ai padroni di casa.

Al triplice fischio finale a festeggiare saranno i tifosi del Nardò. Sul fronte dell’ordine pubblico si segnala qualche scintilla ma il forte dispiegamento di forze dell’ordine evita ulteriori strascichi.

Foto di Riccardo Dibiase
Testo a cura della redazione