“Non vogliamo sentire ragione, la Serie A va giocata a Crotone. Qualche giorno fa gli Ultras calabresi hanno affisso questo striscione piuttosto eloquente lungo il muro del palazzo comunale della città. Un chiaro ed inequivocabile messaggio nei confronti della classe politica cittadina affinché la prossima stagione, la prima, storica, in serie A per i pitagorici, si giochi interamente allo stadio Ezio Scida di Crotone.
Eh sì, perché le notizie che si stanno rincorrendo negli ultimi giorni non sono certo le più confortanti. I lavori previsti per l’ampliamento, nonostante le numerose promesse ed assicurazioni, tardano ad iniziare e la paura di non poter assistere all’esordio in Serie A della squadra rossoblù nello storico impianto sportivo della città si fa sempre più incombente.
Alcune testate giornalistiche hanno anche cominciato a rilanciare le eventuali piazze dove il Crotone potrebbe andare a giocare il prossimo anno: si è parlato di Cosenza (l’ipotesi più accreditata al momento), così come di Salerno o di Napoli. Tutte ipotesi, comunque, che non trovano, come è ovvio che sia, l’approvazione dei sostenitori crotonesi, ed in special modo degli ultras della Curva Sud.
L’ostacolo maggiore, in base alle notizie alquanto frammentate ottenute, sarebbe quello della Sopraintendenza Archeologica della Calabria che avrebbe espresso parere negativo in merito all’ampliamento, e al relativo adeguamento, dello stadio Ezio Scida. Al momento l’impianto sportivo crotonese dispone di circa 12.000 posti, che risultano comunque essere troppo pochi rispetto a quanto previsto dai regolamenti vigenti nella Lega di Serie A. Ecco perché è necessario intervenire urgentemente, al fine di scongiurare le ipotesi di trasferimento (temporaneo o meno) delle partite della squadra rossoblu in altri luoghi (così come è successo nella stagione scorsa al Carpi che è dovuto “emigrare” in quel di Modena).
Nelle ultime ore sono stati molti gli incontri tra le varie istituzioni interessate per trovare una soluzione. E mentre queste riunioni venivano effettuate, gli Ultras del Crotone si sono spesso radunati e hanno presidiato i luoghi individuati per questi incontri, al fine di avere notizie quanto prima e far capire, agli organi preposti, che la situazione deve essere risolta al più presto.
Le ultimissime notizie parlano di una sorta di disgelo tra le parti (la Sopraintendenza ed il Comune), mentre sembra certa la volontà di reperire ulteriori fondi oltre a quelli già concessi dalla Regione Calabria. La società pitagorica è comunque ottimista e le ultime indiscrezioni che filtrano dai vertici societari, e riproposte dalla stampa locale, parlano dell’imminente inizio dei lavori che prevederanno il potenziamento dell’illuminazione, l’installazione della “goal line technology” e sopratutto l’ampliamento della tribuna coperta a 7500 posti, grazie all’affitto di una struttura prefabbricata dotata di box per la sala stampa, area hospitality e di tutti i servizi necessari.
Ho avuto comunque modo di parlare con alcuni esponenti della Curva Sud del Crotone e mi hanno spiegato che stanno cercando di seguire l’intera vicenda pretendendo di ricevere, al più presto, come è giusto che sia, risposte concrete sui lavori previsti, sulla relativa tempistica e sul termine di questi ultimi.
Secondo la tifoseria rossoblù tutto questo continuo tira e molla è basato unicamente su giochetti politici locali (vista anche le recentissime elezioni comunali nella città di Crotone). Giochetti e logiche che non possono essere accettate dalla parte più calda e passionale del tifo locale. E quindi, nonostante gli Ultras abbiano anche avuto alcune, blande, rassicurazioni sull’imminente inizio dei lavori, per lo meno di quelli relativi agli spogliatoi, sala stampa, adeguamento dell’impianto elettrico, ecc., che potrebbero comunque garantire la possibilità di veder giocare la squadra crotonese all’Ezio Scida, vista la deroga di un anno sull’ampliamento dei posti, la guardia, da parte dei sostenitori crotonesi, rimane ovviamente e comunque alta.
In tutti i casi, a breve, pare che verrà anche indetta una manifestazione per sottolineare e dimostrare ai politicanti di turno e alla società pitagorica che non solo la tifoseria, ma che l’intera città pretende chiarezza e vuole capire quale sarà il futuro della propria squadra e del proprio stadio.
Daniele Caroleo.