Per il posticipo di giornata “scende” a Novara l’Alessandria per un nuovo capitolo dell’eterna rivalità che intercorre tra le due città che, assieme a Vercelli e Casale, costituiscono il famoso Quadrilatero Piemontese che agli albori della storia calcistica del nostro paese, risultava difficile da espugnare tanto quanto quello eretto dall’impero austriaco.

Un derby “anomalo” in quanto, tramite comunicato diramato in settimana, la Curva Nord annuncia il suo sciopero in primis contro la società grande assente dell’annata sportiva ed in secundis contro l’ennesima notifica di diffide per gli “scontri”  proprio contro i grigi nel match di andata. Dall’altra parte i grigi sono in piena rotta con la società ma per questa gara che ravviva antichi odi, arrivano in circa 300 nell’impianto di viale Kennedy.

All’ingresso delle squadre la curva ospite accende un paio di fumogeni che, uniti allo sventolio di bandiere, rendono frizzante la gara fin da subito. Nel primo tempo i grigi tendono a cori prolungati sull’aria del famoso “Dale Boca” sbarcato in Italia dopo aver fatto il suo esordio  alla Bombonera. Ovviamente non mancano sfottò verso gli avversari che però cadono nel vuoto essendo, come detto prima, vuota la Curva Nord.

La gara stenta a decollare ma nel secondo tempo l’Alessandria passa avanti facendo calar ancor più il gelo sui gradoni del Piola. Il tifo alessandrino si concentra contro la società e, a più riprese, viene ribadito il poco apprezzamento nei confronti del presidente.

La gara termina senza una vera e propria reazione da parte della squadra di casa, rimandando così ogni eventuale riappacificazione tra la squadra e la propria curva. Festa grande per i grigi che possono lasciarsi andare per una vittoria che conta poco ai fini della classifica ma ha grande impatto nel campanilismo tra le due città. L’unico rimpianto è quello di non aver visto un confronto sugli spalti, ma le ragioni dei novaresi non possono essere biasimate: una squadra senza nerbo, una società assente e dei play-off da affrontare dal primo turno, non proprio il massimo per una piazza che ha salutato la B dopo 4 stagioni.

Alessio Farinelli