Ormai gli ultras scaligeri li conoscono pure in Alaska. Descrivere il loro tifo, il loro portamento diventa quasi ripetitivo. Anche in questo pomeriggio riescono a lasciare il proprio segno. La trasferta è di quelle agevoli, la distanza tra Verona ed Empoli non è siderale e poi c’è da tener conto di un Hellas che anche in questo campionato, malgrado le numerose e importanti cessioni dell’ultimo mercato, riesce comunque a tener testa più o meno a tutti.

Tanto entusiasmo sia da una parte che dall’altra perché, se è vero che il Verona si conferma anche quest’anno formazione ostica, sull’altro versante c’è un Empoli dato per spacciato ad inizio campionato ma che invece rende la vita dura a tutti gli avversari che incontra. Inevitabilmente anche il pubblico di fede empolese si stringe attorno alla squadra e le presenze al Carlo Castellani sono numericamente importanti in relazione al bacino d’utenza.

Bel pomeriggio soleggiato e temperatura gradevole, l’ideale per giocare al calcio e per fare da spettatori ad un incontro sulla carta equilibrato. Buon pubblico anche in questo 6 gennaio. Il popolo empolese risponde bene all’evento e pure i gialloblu portano in Toscana buoni numeri andando ad occupare quasi per intero uno spicchio del settore ospite mentre un centinaio di tifosi prendono posto nello spicchio laterale.

Ad inizio partita la Maratona si colora con qualche sciarpa alzata e le immancabili bandiere. Niente di particolare da parte degli ospiti, che iniziano il loro show fatto di cori e battimani. Un tifo come al solito di qualità: cori e battimani sono eseguiti alla perfezione ed in alcuni casi tutto il settore partecipa all’incitamento. Se c’è una peculiarità nel tifo di questo pomeriggio dei veneti, è la partecipazione: in alcune occasioni è veramente tutto il settore ad alzare le mani ed a partecipare. Pochissime persone si estraniano, vengono coinvolti donne e qualche signorotto dal capello grigiastro. Se c’è da tifare Hellas, tutti rispondono presente all’appello!

I padroni di casa dopo un buon inizio, condito tra l’altro da un paio di cori contro i rivali, hanno un calo non vistoso ma comunque tangibile, poi tornano a cantare su buoni livelli fino al termine della prima frazione.

La ripresa si mantiene parecchio viva, gli ultras azzurri spingono  la squadra all’attacco e i veronesi continuano con la loro ottima prova. Hanno un repertorio parecchio vasto e non lo nascondono, sapendo tenere il medesimo coro per diversi minuti e sfruttando in pieno il potenziale. A tal proposito, in pieno stile Hellas, alcuni ultras scaligeri si presentano nel settore muniti di cappello da cuoco, s’è visto di tutto ma probabilmente questo mancava!

I cori vengono tenuti alti fino al novantesimo. Nel finale i padroni di casa alternano momenti di ottimo tifo ad altri dove a cantare resta lo zoccolo duro dei Desperados, del resto le azioni di gioco attirano l’attenzione di molti visto che l’Empoli si riversa nella metà campo avversaria per portarsi a casa i tre punti forte della superiorità numerica.

I veronesi tengono botta e cantano fino al triplice fischio, se proprio si deve trovare un neo alla loro prova, devo dire che la sciarpata effettuata sul finire della gara incontra ben pochi adepti e risulta del tutto insufficiente. Per il resto dedicano ai locali  un paio di cori ostili e tra loro si nota una pezza viola ed alcune sciarpe della Curva Fiesole, mentre tra gli empolesi è facile notare una chiazza rossa che fa riferimento ai gemellati perugini ed una bandierina dei gemellati di Montevarchi.

L’incontro termina con un nulla di fatto anche se le emozioni non sono mancate. Sugli spalti le due tifoserie hanno saputo onorare l’incontro.

Valerio Poli