curva-sud-olimpico-roma-vuotaSono partiti subito dopo Ferragosto i lavori per la costruzione delle barriere di sicurezza che spaccheranno a metà le due curve dell’Olimpico. Una misura voluta dal prefetto Gabrielli per tenere separate le frange ultrà di Roma e Lazio e alla quale il Coni si sta adeguando. Sono già stati scaricati nel piazzale della Nord i new yersey che serviranno per i percorsi obbligati tra i tornelli e gli spalti.

Il cantiere, contestatissimo da entrambe le tifoserie, verrà concluso presumibilmente durante la pausa tra la seconda e la terza giornata di campionato, fanno sapere dal Coni. A meno di richieste specifiche da parte degli organi di sicurezza in vista di Roma-Juve, in programma il 30 agosto, le barriere mobili al centro degli spalti saranno pronte per il 13 settembre, quando all’Olimpico si giocherà Lazio-Udinese. Per iniziare i lavori si è atteso infatti lo svolgimento dei preliminari di Champions di ieri: in Europa le barriere non ci devono essere, ha disposto l’Uefa.

Saranno dunque i laziali a testare per primi il nuovo assetto dello stadio, con le vetrate a dividere i settori popolari e le barriere a creare dei percorsi nel piazzale dell’antistadio così da obbligare i tifosi ad accedere al proprio settore una volta superati i tornelli di ingresso. Visto che le transenne sono disponibili, non è da escludere che possano essere utilizzate già da sabato prossimo, con gli steward a garantire il rispetto dei posti sulle gradinate, come in parte è avvenuto in occasione di Roma- Siviglia.

Risolta la prima incognita su tempi di realizzazione, resta il nodo dei costi, ancora da quantificare con precisione. La spesa, che per ora sta affrontando il Coni in qualità di proprietario dell’impianto ma che ricadrà sulle due società, può variare in base alla soluzione tecnica che verrà adottata per le barriere dentro lo stadio (con un taglio di 3mila posti circa) e alla durata del cantiere. Inizialmente le due società non si erano dimostrate affatto entusiaste della spesa. Ma ormai nessuno potrà tirarsi indietro. Nonostante le proteste dei tifosi, che citano l’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni: «Il mio sogno è che nei prossimi tre anni vengano tolte le barriere dagli stadi», disse il 30 luglio 2010. Forse qualcosa non ha funzionato.