Doveva essere derby e derby è stato. Le premesse c’erano tutte, a cominciare dalla risposta delle rispettive tifoserie che in pochissimo tempo hanno esaurito, o quasi, tutti i biglietti disponibili.
In uno stadio Euganeo la cui capienza era stata ridotta inizialmente a 5.500 posti e aumentata, solo in seguito alle numerose richieste, a circa 9.000, era prevedibile che il tutto esaurito fosse presto raggiunto. Questo nonostante le problematiche che per il semplice acquisto del biglietto di ingresso, chi ha voluto esserci ha dovuto sorbirsi.
Normative assurde e irragionevoli hanno reso disponibile l’acquisto solo online, rendendo difficile la vita non solo a chi è poco avvezzo all’uso della tecnologia, ma pure a chi, pur con più dimestichezza, ha trovato problemi con la registrazione delle nuove “Supporter card” non ancora riconosciute dal sistema.
Nonostante questo gli spalti dell’Euganeo sono apparsi gremiti e non poteva essere altrimenti per un derby atteso nella serie cadetta giusto da vent’anni: correva l’anno 1997/98 quando l’allora AC Venezia, lanciatissimo verso la conquista di una trionfale e storica promozione, impattò per 0-0 in casa di un Padova che si avviava invece a retrocedere in serie C, dopo un campionato iniziato con grandi presupposti ma terminato nel peggiore dei modi.
Tornando alla serata attuale, i patavini riempiono la propria curva e si fanno subito notare per alcune sciarpate davvero imponenti. Dal canto loro, i due gruppi di veneziani, presenti in circa 600, si dispongono nella parte centrale della curva ospiti. Gli “Uno-nove-otto-sette” si piazzano a sinistra, mentre i ragazzi della “Curva Sud Venezia-Mestre” si posizionano a destra. La divisione tra i due gruppi risulta abbastanza evidente, ma è da evidenziare l’impegno dei rispettivi lanciacori nel provare a coordinarsi per cantare tutti assieme.
Molto bella e colorata la coreografia iniziale, composta da bandierine arancioverdi e molti stendardi, sollevati per la maggior parte dal nuovo gruppo nato nella Sud lagunare, mentre “Curva Sud Venezia Mestre” si distingue per le diverse bandiere, compresa quella molto bella dedicata a Michael Groppello. Da segnalare anche, riguardo sempre la curva veneziana, l’accensione di alcune torce e di un petardo lanciato in campo, senza conseguenze.
I padovani, che come sempre danno il meglio di sé stessi, tanto più sulle ali dell’entusiasmo di un meritato pareggio, conquistato su un campo dal quale sarà difficilissimo per tutti uscire imbattuti. Tornado alla serata odierna, i biancoscudati si compattano con alcuni stendardi minori dietro il portante “ULTRAS PADOVA”, in particolare da segnalare “MUET” e JUVENTUDE”. Il tifo è scandito, oltre che dagli immancabili cori campanilistici di sfottò nei confronti dei veneziani, anche da un ottimo incitamento per l’undici di Bisoli, che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare bene da neopromossa.
Nulla da segnalare all’esterno dello stadio: come sempre l’arrivo dei tifosi ospiti è blindatissimo e non c’è spazio per alcun tipo di contatto tra le due tifoserie, che si potrebbe dire quasi fatichino a vedersi, tanto è lo spazio esistente tra la curva destinata alle tifoserie avversarie e la Tribuna Fattori dei locali.
In conclusione il derby in campo lo vince meritatamente il Padova, sia in campo che sugli spalti, ma c’e la sensazione che i veneziani, reduci da alcune situazioni difficili, possano dimostrare di recuperare l’entusiasmo dell’anno scorso e dimostrare al Presidente Tacopina, critico riguardo la poca presenza degli spettatori nella prima giornata con lo Spezia, che si è trattato solo di un caso.
Testo di Luca Marchesini.
Foto di Marcello Casarotti.