28 Ottobre 2017. Il Derby di Atene va in scena.

L’articolo determinativo è d’obbligo dato che – orientativamente – in Souper Ligka quasi ogni settimana se ne disputa uno. Un po’ come s Londra in Premier League. Ma qui quello vero, storicamente, è solo uno: Panathinaikos-Olympiakos.

A livello geografico, considerando che l’Olympiakos fa parte del Pireo (un’altra città a tutti gli effetti) dovremmo non considerarla come una “stracittadina” vera e propria; ma provate a fare questa osservazione a un greco.

Giornata uggiosa, pioggia battente, stadio vecchia maniera (se non vecchissima) quello del Pao, l’Apostolos Nikolaidis, più comunemente detto Leoforos Alexandras, ossia il nome della strada che costeggia le tribune. Riesco a prendere posto sugli spalti solo all’ultimo momento, purtroppo lateralmente per via di alcuni disguidi con gli steward che, infischiandosene del mio accredito stampa, mi dirottano in un posto remoto della tribuna. Cosa che inficerà pesantemente sulla realizzazione delle fotografie.

Tifoseria di casa indemoniata. Tifoseria ospite, ahinoi, assente per via delle disposizioni prese da un po’ di tempo qui in Grecia (sembra ci sia qualche spiraglio verso la riapertura delle trasferte ma non diciamolo troppo ad alta voce). Presente una pezza dei tifosi romanisti per Antonio De Falchi in curva del Pao.

Partita maschia, ritmi alti. I padroni di casa vanno in vantaggio e in tutto lo stadio la sensazione è quella di essere in un girone infernale del quale saremmo curiosi di conoscere la descrizione di Dante. Vengono esposti ad inizio secondo tempo una serie di stendardi sottratti ai rivali dell’ Olympiakos, non so dirvi in quale occasione. La partita scorre e lo stadio accompagna i verdi trifogliati verso la vittoria per far scattare una grande festa.

Alla prossima…

Lorenzo Bartolomei