Quella tra Parma e Sampdoria non è mai una partita qualsiasi. Il motivo principale risiede nel legame storico che lega le due tifoserie, un legame che – almeno per questa volta – ha potuto vivere alla luce del sole, visto che l’Osservatorio ha aperto la trasferta anche agli ospiti non tesserati.
Una gran bella vittoria, non c’è dubbio, ma qualche interrogativo è pur lecito porselo: secondo quale assurdo criterio, per esempio, l’Osservatorio ha aperto questa stessa partita dopo che per anni l’aveva resa off-limits ai non tesserati? Tutti gli altri tifosi, invece, in trasferta in campi dove al pari di Parma non v’erano alti profili di rischio, che sono, i figli della schifosa che non hanno potuto viaggiare senza tessera? Questa schizofrenia decisionale, secondo loro, serve a riportare o ad allontanare gente dagli stadi? Sarà una questione personale e congenita di pessimismo, ma anche in questi casi, più che gioire del bicchiere mezzo pieno, sale l’acido nello stomaco per l’altra metà vuota.
A parte tutto, tornando alla partita in oggetto, situazione splendida per le due tifoserie, che hanno vissuto l’intera giornata, prima, durante e dopo la partita, all’insegna dell’amicizia. Classico comitato d’accoglienza ai gemellati, frammistione di persone e di colori, cibo, birra e solite discussioni sul mondo ultras. Epilogo finale, in prossimità del calcio d’inizio, un corteo dalla partecipazione imponente con cui le due tifoserie muovono verso il “Tardini”.
Una volta all’interno dello stadio, anche il tappeto verde diventa palcoscenico dell’amicizia, con la classica sbandierata delle due tifoserie, altro evento divenuto sempre più raro in questo calcio ammalatosi di psicosi sicuritaria e burocratica. Tanti ovviamente gli attestati di stima tra le parti, vocali o tangibili sotto forma di striscioni: volendone scegliere uno, fra i tanti, il più emblematico è quello con cui, i “Boys Parma”, chiedono che le trasferte libere siano una costante di tutta la stagione e non solo un evento sporadico, quasi una concessione elemosinata.
L’altro argomento topico è il commiato commosso a mister Vujadin Boskov, il condottiero in panchina della Samp scudettata, scomparso nella settimana precedente il match. Striscioni giganteschi con il suo nome, frasi di ricordo e cori: è evidente che l’istrionico tecnico abbia lasciato una traccia indelebile nel cuore dei doriani ed è altrettanto chiaro come, a piccoli pezzi, quel calcio che abbiamo amato e vissuto solo pochi anni fa, se ne stia andando irrimediabilmente per non fare più ritorno.
In campo vittoria con il più classico dei risultati per il Parma che, con questi tre punti, tiene ancora vive le speranze di agganciare un posto in Europa.
Testo di Matteo Falcone.
Foto di Alberto Cornalba.