Ci sono partite che emanano un fascino particolare. I derby, ad esempio, sono sempre avvincenti per quella tensione che si tasta man mano che si avvicina l’evento. Poi ci sono sfide che richiamano vecchie rivalità mai sopite, che non si giocano magari da anni ma che nonostante il tempo sia la miglior medicina, sono sempre cariche di quell’atmosfera elettrizzante che è il sale del calcio.
Si gioca di martedì sera causa turno infrasettimanale questa sfida che richiama una vecchia rivalità fatta di striscioni offensivi, striscioni rubati e gli immancabili sfottò a sfondo politico che caratterizzavano le sfide degli anni ’80, anni dove indossare un parka o un paio di Ray Ban voleva dire essere etichettati politicamente.
I tempi sono cambiati ed anche la moda si è omologata. Inutile ricordare che anche negli stadi c’è stato un reflusso piuttosto compatto dalla scena politica ma c’è pur da star tranquilli che la sfida di questa sera non è certamente una partita delle tante.
Arena Garibaldi che continua ad avere grossi problemi strutturali: purtroppo i biglietti disponibili sono contati, si parla solamente di 6.000 tagliandi disponibili e solamente 250 per il settore ospiti. Cifre che sono nettamente inferiori alle richieste visto che per diversi giorni a Pisa c’è stata una vera e propria caccia al biglietto con i più che hanno dovuto desistere ed accontentarsi della televisione.
Inizio partita in tono minore visto che nel settore ospite sono presenti solamente una ventina di tifosi veronesi presumo giunti con mezzi propri nella città della Torre ma anche in Curva Nord si notano tanti, troppi vuoti nonostante la capienza ridotta. Vuoti che inevitabilmente si spiegano con l’assenza dello zoccolo duro della tifoseria visto che di cori non se ne alzano e, anche per quanto riguarda il colore, si notano solamente un paio di bandierine.
L’ingresso delle due tifoserie avviene praticamente in simultanea verso il decimo minuto della prima frazione: i veronesi cominciano a tappezzare di pezze gialloblu il proprio settore mentre la Curva Nord attacca il consueto striscione per Maurizio affiancato ad altre pezze neroazzurre.
Nel settore ci si compatta ed il primo coro è dedicato ai dirimpettai: “Rossi di merda, voi siete rossi di merda” tanto per rimarcare quella differenza che va ben al di là della semplice vita da stadio. Inevitabile la risposta degli avversari con il classico “Veronese sei un figlio di troia…” che troverà valida amplificazione da parte del pubblico di gradinata dove trovano posto diversi “curvaioli” impossibilitati a accaparrarsi il biglietto per il loro tradizionale settore. Il botta e risposta non è affatto stucchevole. Una volta terminati i “saluti di rito” entrambe le tifoserie puntano forte a sostenere le rispettive squadre.
I gialloblu sono estremamente compatti, tutti i presenti non fanno mancare il proprio apporto canoro ed i cori svariano con il classico repertorio veronese: scanzonati, irriverenti, maniacali, il tifo della Curva Sud formato trasferta non è certo una sorpresa ed anche questa sera non appare assolutamente fuori forma nonostante le numerose diffide ricevute in questi ultimi anni. Il potenziale è buono ed infatti il tifo subisce poche pause e si mantiene su ritmi più che discreti.
I padroni di casa possono contare su numeri maggiori e fanno la loro parte. Anche in questo caso le pause sono brevissime, il tifo è un rullo compressore fatto di voce e battimani, il colore viene aggiunto con le tradizionali bandiere fatte sventolare di tanto in tanto.
Ogni tanto vola qualche offesa tra le due tifoserie ma in linea di massima si preferisce concentrarsi sull’apporto vocale alla squadra in una partita dove regna un sostanziale equilibrio.
Ad inizio secondo tempo la Curva Nord mostra un lungo striscione: “Carica ragazzi…combattiamo insieme fino alla vittoria”, contornato dall’accensione di numerose torce.
Riprende il tifo delle due tifoserie: i veronesi mantengono la loro posizione e continuano a tifare compatti; da parte loro i padroni di casa riescono spesso e volentieri a coinvolgere la gradinata con il risultato di avere un potenziale di tutto rispetto. La sinergia tra i vari settori dello stadio tocca l’apice nel momento dell’esposizione dello striscione su due piani della Curva Nord:”Per colpa della società siamo in trasferta nella nostra città”. Gli applausi ed i cori contro l’attuale presidenza si sprecano, ogni spettatore è un mix di rabbia e convinzione che vengono riversati contro una dirigenza che in città è veramente poco apprezzata, solo per usare un eufemismo. Su questo punto, ultras, tifosi e semplice sportivi riescono a convergere. Del resto la situazione è abbastanza caotica e paradossale ma ormai questo calcio ci ha fin troppo abituato a tale teatrini.
Se sul terreno di gioco la partita scivola via in un nulla di fatto assolutamente non scialbo ma ricco di situazioni pericolose. Anche sugli spalti non c’è stato un minuto di pausa con le due tifoserie che hanno onorato l’incontro producendo un tifo costante e partecipativo per i classici novanta minuti.
Complimenti agli ospiti per aver tifato fino al triplice fischio del direttore di gara, complimenti ai padroni di casa per aver presentato un ambiente carico con una curva che ha condotto letteralmente la squadra al pareggio. Pesa e parecchio la capienza ridotta di uno stadio che potrebbe contenere più del doppio degli spettatori di questa sera. Risolvere il problema è il primo passo per ridare agli sportivi uno stadio all’altezza della tradizione della città.
Valerio Poli.