La protesta contro la dirigenza del Partizan è aumentata negli ultimi anni, con una crescente insoddisfazione tra i tifosi riguardo alla gestione e ai risultati sportivi del club.

Il quarto posto ottenuto nella Superliga Serba lo scorso anno e la pesante sconfitta per 5-0 contro il Nordsjælland in Conference League hanno scatenato i Grobari, portandoli a organizzare una marcia di protesta prima della partita di ritorno contro la squadra danese a Belgrado. La marcia, durata quasi due ore, è partita dal centro e si è conclusa sotto la curva nord dello stadio, dove si trovano gli uffici del club. Arrivati sotto lo stadio, uno dei leader della curva ha tenuto un discorso, applaudito da circa 5000 tifosi, nel quale è stato lanciato un ultimatum alla dirigenza.

Le dimissioni del presidente Milorad Vučelić, già presentate il 30 settembre, non sono sufficienti; è necessaria e richiesta la dimissione in toto di tutti gli altri membri della dirigenza. Dopo la conclusione del discorso, pochi minuti prima dell’inizio della partita, è stato lanciato il coro “Volim Partizan” (Ti amo Partizan), e successivamente quanti avevano partecipato al corteo hanno abbandonato lo stadio, lasciando la Curva completamente deserta per l’intera partita.

Per quanto riguarda i tifosi del Nordsjelland, i rossi nordici erano una quindicina e si sono fatti sentire ogni tanto, aiutati dal vuoto lasciato dai Grobari e non solo. Anche oggi la tifoseria danese riesce ad assistere ad una vittoria, visto il risultato finale di 0-1. Vanno avanti loro e per il Partizan e i suoi tifosi è l’ennesimo segnale che una netta sterzata è sempre più imprescindibile.

Redazione