Dopo la delusione del derby interno contro la Salernitana, Avellino prova a ripartire e rialzarsi. La gara di Pescara rappresenta un banco di prova importante non solo in termini calcistici, ma anche dal punto di vista ultras, visto che tra irpini e abruzzesi non scorre certo buon sangue. Dei 740 biglietti messi a disposizione agli ospiti è evidente a occhio nudo che non c’è stato il tutto esaurito, comprensibile anche vista l’amarezza per l’ultima rocambolesca sconfitta, però l’impatto scenico che offrono i biancoverdi è comunque importanti in termini numerici e sempre bello a vedersi, con tutti i presenti raccolti in maniera compatta dietro l’unico strisicone “AVELLINO”. Battimani, bandieroni che sventolano costantemente davanti al gruppo, cori ben coordinati e di altrettanto buona potenza.
A festeggiare però è il Pescara di Zeman che si impone di misura, 2-1 il risultato finale, sugli uomini di Walter Novellino. Bella soddisfazione per i circa 8.000 spettatori dell’Adriatico – Cornacchia che vedono così la propria compagine volare a -1 dalla capolista, rilanciando seriamente le proprie ambizioni di riprendersi la massima serie. Di grande impatto anche la prova del pubblico di casa, autore di un bel tifo, continuo e colorato da tante bandiere. Una sfida davvero di altissimo tenore ultras che meriterebbe di essere giocata nel più nobile palcoscenico calcistico italiano.
Matteo Falcone.