Se contasse la media spettatori, la storia del club ed il bacino d’utenza, questa sarebbe una gara che non si dovrebbe nemmeno giocare. Pisa del resto, sia come città che come tifoseria, ha una certa storia mentre il Gavorrano si è affacciato in questa stagione in un campionato professionistico dopo anni di tornei minori. Onore perciò a quei sodalizi che riescono a scalare campionati su campionati, anche se in questo caso il difetto più evidente è che questa realtà non riesce a portare fuori dalle mura amiche un benché minimo numero di tifosi. Non poteva essere altrimenti, Gavorrano è un paese che a livello ultras non ha storia, ma chissà se continuando la favola calcistica non possa sorgere un giorno qualcosa di interessante anche a quelle latitudini.
Per il momento vale però la regola “il noviziato va pagato” infatti il Gavorrano è ultimo in classifica con zero punti, aspetto questo che obbliga gli sportivi pisani a prevedere una vittoria che rilanci la squadra verso il vertice della classifica.
Arena Garibaldi che presenta un bel colpo d’occhio, ottima la curva e buona anche la gradinata, come facile immaginare invece il settore ospite resta deserto, ma il resto dello stadio è ampiamente al di sopra della media della categoria.
Pochi minuti prima dell’inizio della gara viene premiato capitan Lisuzzo per le cento presenze in maglia nerazzurra; targa ricordo per il giocatore e striscione che viene aperto in Curva Nord: “100 volte Andrea Lisuzzo simbolo di una città che non si piega”.
Si arriva al momento dell’ingresso in campo delle squadre e la curva di casa apre un altro striscione questa volta d’incoraggiamento: “Carica ragazzi… combattiamo insieme fino alla vittoria”. Si alzano bandiere e bandieroni, viene accesa qualche torcia, poi si inizia con il sostegno canoro che vede gran parte della curva partecipare. Con il megafono risulta semplice coordinare il tifo, qualche tamburo detta i tempi e fin dalle prime battute la Curva Nord dimostra di essere il dodicesimo uomo.
I cori spaziano da quelli di sostegno alla squadra a quelli contro la repressione, immancabili alcuni contro le forze dell’ordine mentre in questo pomeriggio vengono esclusi dalla lista quelli contro i nemici storici di Lucca, Livorno e Firenze così come il botta e risposta curva-gradinata.
La partita non si mette nel migliore dei modi per il pubblico di casa ed il pareggio a reti bianchi con cui si chiude il primo tempo, fa spazientire una buona fetta di tifosi tanto che le squadre rientrano negli spogliatoi sotto una bella selva di fischi provenienti soprattutto da gradinata e tribuna.
Nella ripresa non cala il sostegno della curva, i cori non mancano di alzarsi senza troppi problemi, la partecipazione resta su livelli più che discreti perciò il settore è un bel sentire ed anche un bel vedere con le numerose bandiere dei gruppi che sventolano senza sosta.
I Rangers ricordano l’anniversario della morte di Ernesto “Che” Guevara ed aprono uno striscione: “1967-2017 Hasta siempre Comandante” sormontato da una bandiera nerazzurra con la famosa immagine del Che.
Qualche altra torcia, una marea di battimani, il sostegno non manca ma sul campo l’incontro resta sul nulla di fatto nonostante il Gavorrano giochi in dieci uomini a causa di un’espulsione per doppia ammonizione. Il finale di gara è convulso con il Pisa all’attacco in maniera caotica, il Gavorrano si difende bene ed il pubblico è coinvolto in maniera totale sugli ultimi istanti di partita con la tensione che si taglia a fette.
Al triplice fischio del direttore di gara, altra bordata di fischi del pubblico dell’Arena Garibaldi. La Curva si schiera ancora a favore della squadra, i cori sono comunque di incitamento, anche se durante la partita è stata chiesta una prova di maturità. Come al solito a finire sul banco degli imputati è l’allenatore Gautieri: per il Pisa è stato sicuramente un passo falso, il Gavorrano si prende il primo punto della stagione sperando che sia il “la” per una scalata alla quota salvezza.
Valerio Poli.