Oggi domenica 25 Marzo, al Palacarrara va in scena alle ore 18 la partita tra Pistoia e Venezia, valida per la 23a giornata del campionato di basket di Serie A. Le due compagini vivono situazioni di classifica completamente differenti: la squadra di casa è sopra le ultime posizioni di soli quattro punti, mentre quella lagunare, oltre che essere campionessa in carica, è al comando nella stagione attuale.

Questa partita quindi è molto importante per entrambe, nonostante le diverse ambizioni. Tra la Baraonda Biancorossa e i Panthers non vi è alcun tipo di rapporto, anche se ciò non risparmia i consueti fischi all’ingresso della squadra ospite da parte del palazzetto; applausi invece per l’allenatore De Raffaele, ex giocatore di Pistoia.

Durante il riscaldamento, ben prima del fischio di inizio, viene srotolato uno striscione con su scritto “Per evitare i vostri ‘cali di concentrazione’ oggi cantiamo in continuazione”: il riferimento è alle parole rilasciate in settimana da un giocatore (Fabio Mian), il quale non riusciva a spiegarsi i continui blackout della squadra biancorossa. Tolto lo striscione, la tifoseria organizzata pistoiese comincia quindi a cantare numerosi cori e sventolare varie bandiere, con la curva ancora vuota che, come gli altri settori, si riempirà gradualmente fino al fischio di inizio.

I tifosi veneziani presenti oggi invece sono circa una cinquantina, capeggiati dallo striscione 1976 dei già citati Panthers: portano quest’oggi un grosso bandierone più altre bandiere più piccole, con sovrimpresso il leone alato simbolo della Serenissima. Fischio di inizio preceduto però dallo spegnimento delle luci del palazzetto, a favore di un’iniziativa benefica nei confronti dell’autismo. Terminata la presentazione dell’associazione, può iniziare il match.

Il primo quarto vede assoluta protagonista la squadra pistoiese, che con una partenza sprint prende molti punti di vantaggio sulla squadra ospite favorita. Ciò non può che aiutare la tifoseria biancorossa, la quale approfitta dell’entusiasmo creatosi, intonando i cori più partecipativi (“siam sempre qui/con la voce insieme a noi/siamo l’armata biancorossa/il nostro amore folle senza fine”), compensando qualche assenza numerica con un’ottima prestazione canora. Vengono sventolate abbastanza di frequente alcune bandierine, mentre le bandiere più grosse vengono utilizzate nei time out. È presente anche un due aste, apparentemente incomprensibile, con su scritto Chiaramente Beeno: mi viene spiegato che è dedicato a un giovane ragazzo della Baraonda, Fabio, soprannominato “Beeno” ricoverato in ospedale per dei (frequenti) controlli.

I veneziani cercano di dire la loro, dedicando cori di sostegno per la propria squadra, primo su tutti il più classico “Reyer, Reyer!”, con il lanciacori che si impegna a rendere partecipe tutti i tifosi presenti nel settore ospiti. Nel secondo quarto la musica non cambia, con tifo incessante e squadra pistoiese sempre avanti nel punteggio, anche se si assiste a un lieve calando sul campo nel finale.

Si va all’intervallo sul punteggio di 45 a 33. Il terzo “tempino” riavvia con un leggero calo fisiologico più che comprensibile da parte della Baraonda, mantenendo comunque una prestazione più che discreta. Il resto del palazzetto collabora “grazie” anche ad alcuni eventi scatenanti che avvengono in campo, dedicandosi ad improperi nei confronti degli arbitri e di un giocatore rivale che esagera su un’esultanza (Paul Biligha), cosa che porterà a 2.000 euro di multa per la società pistoiese. Tra l’altro, si assiste a una scena inconsueta: all’ennesimo “Ci avete rotto il cazzo” da parte della Baraonda, il cestista bulgaro Ivanov si gira verso la curva incitandola a cantare ancora di più. Questi avvenimenti rendono partecipi dal più attivo “curvaiolo” al più morigerato tifoso di tribuna, dando vita a un ambiente davvero appassionato e rovente.

La partita, mai veramente in discussione, prende un chiaro andazzo, con la The Flexx sempre avanti. Nel finale di gara si assiste ad un’altra scena assai curiosa: in campo vi è un giocatore della squadra toscana che, per usare un eufemismo, commette alcuni errori che permettono a Venezia di riavvicinarsi; i tifosi di gradinata, seduti dietro la panchina di coach Esposito, si alzano intimandogli di sostituire il giocatore, con l’allenatore che effettua prontamente il cambio.

La gara termina con la vittoria di Pistoia per 93 a 83. Ciò permette di effettuare un bel balzo in avanti in chiave salvezza per i biancorossi (anche se gran parte del merito va alla stagione assai deludente di Pesaro e Capo d’Orlando) e rende possibile il sorpasso da parte di Milano nei confronti della squadra granata.

La Baraonda festeggia insieme alla squadra con il motivo di Pippi Calzelunghe e anche la squadra Veneziana abbandona il campo tra gli applausi dei propri sostenitori. I prossimi turni vedono i pistoiesi andare in trasferta a Torino dai propri gemellati e Venezia invece sfidare Avellino.

Tifo Toscano