Cosa sono i playoff? Per alcune squadre un traguardo improvvisamente raggiunto, per altre l’obiettivo minimo, per altre ancora una gustosa appendice che mette in gioco una promozione. Per gli ultras sono il giusto premio per una stagione vissuta alla grande. Ed allora la partita che si gioca all’Arena Garibaldi di Pisa è prima di tutto una festa, perché ci sono i numeri a soffiare sul fuoco, del resto in città c’è stata una vera e propria caccia al biglietto con tanto di code interminabili ai punti vendita e con il solito codazzo di delusi. Delusi perché con le leggi attuali, i limiti di capienza di molti stadi sono stati ridotti ed anche all’Arena il “tutto esaurito” fa rima con spazi vuoti. Resta pur sempre un bel colpo d’occhio ed anche il settore ospite non è certo da meno, con gli ospiti che arrivano a Pisa in diverse centinaia di unità, desiderosi di mettere in mostra tutto il proprio potenziale.

Squadra di casa invece che arriva in pullman nei pressi dello stadio e ad attenderla ci sono diverse centinaia di ultras, che caricano a dovere i giocatori a forza di cori, bandiere, striscioni e fumogeni: mancano ancora un paio d’ore all’inizio dell’incontro, ma gli ultras sono già in forma partita!

Il prepartita scorre via veloce, le due tifoserie cominciano ad affollare i rispettivi settori. Si intuisce, sia da una parte che dall’altra, che qualcosa bolle in pentola e ad inizio partita ci sarà il piatto forte della giornata.

I Maceratesi colorano il proprio settore con pezze e striscioni, gli ultras si posizionano in basso ed il primo coro è un perentorio “Noi siamo maceratesi!!!”, accompagnato dall’immancabile battimani.

Ben presto si arriva al momento dell’ingresso delle squadre in campo, nel settore ospite si nota un mix di palloncini bianco-rossi coadiuvati dalle numerose bandiere, mentre la curva di casa si presenta con uno striscione a due piani: “Per tutta la vita nel mio cuore sarai. Forza Pisa lotta… non ti lascerò mai”. In concomitanza con l’esposizione dello striscione, parte una bella fumogenata blu che fa ritardare l’inizio dell’incontro: il vento è praticamente assente ed il fumo fa fatica a disperdersi.

Gli ospiti partono col piede giusto, sono un gruppo compatto e, aspetto da sottolineare, gli ultras sanno coinvolgere abbastanza bene il restante pubblico, che nella prima fase dell’incontro non fa mancare il proprio appoggio. Tanti cori per la squadra ed immancabili quelli contro i rivali di Civitanova Marche, ma anche a livello di colore non c’è da lamentarsi, con le bandiere che fanno sempre il proprio dovere. Un lanciacori munito di megafono cerca di coinvolgere la massa e devo dire che il risultato non è affatto malaccio, prova ne è la sciarpata eseguita già nella prima fase, davvero molto seguita.

Col passare dei minuti la spinta degli ultras non viene meno ma è il restante pubblico che pian piano pensa più a seguire l’incontro che non a sostenere la squadra. Aspetto questo che di per sé lo giudico normale, quasi scontato, del resto i grandi appuntamenti come questo, generano una tensione che si taglia a fette.

Sarà anche per questo fattore che pure la curva di casa viaggia tra alti e bassi, il tifo vive infatti di autentiche fiammate alternate a momenti dove si fa fatica a coordinare una massa di persone su cui l’andamento della partita pesa sicuramente più del dovuto.

La curva di casa può poggiare sulla massa e quando gli ultras si coordinano alla perfezione, il risultato è un boato che non si può non sentire. Anche la gradinata svolge il proprio compito: una sciarpata, diverse bandiere agitate, riuscendo in alcuni casi a spalleggiare al meglio, anche vocalmente, la più rumorosa curva.

Il primo tempo si chiude con il Pisa in vantaggio di una rete ma con gli ospiti che accompagnano la squadra negli spogliatoi a forza di cori d’incitamento.

Il secondo tempo è parecchio movimentato sia in campo che sugli spalti: la Curva Nord alza il livello di tifo, c’è più partecipazione ed una maggiore continuità. Il Pisa al ventesimo minuto raddoppia, probabilmente si scioglie un po’ di tensione e la curva svolge al meglio il proprio compito. Ora è un tripudio di bandiere e cori, praticamente tutto lo stadio partecipa attivamente al tifo con la curva che ne detta i tempi. Davvero un bel vedere ed un bel sentire.

Gli ospiti, dopo l’inevitabile momento di scoramento, riescono a serrare i ranghi e trovano nuova linfa per continuare a sostenere la propria squadra, che nel frattempo accorcia le distanze prima di soccombere nuovamente nel finale di gara. Ospiti che terminano decisamente in crescendo la partita, qualche coro viene seguito da tutto il settore, così non mancano intensità e potenza.

Al termine della gara la festa è tutta di marca neroazzurra con la squadra che si porta sotto la curva per cantare insieme agli ultras. Anche sotto il settore ospite è una festa visto che, nonostante la sconfitta, gli ultras applaudono una squadra che si è battuta in maniera tenace fino all’ultimo minuto, cercando con tutte le forze di giungere al pareggio che avrebbe significato i tempi supplementari.

Esco dall’impianto di gioco e i tifosi pisani già pensano al prossimo appuntamento con il Pordenone, vincente nella sfida contro la Casertana. Una combriccola di amici già attempati discute animatamente sulla forza del Pordenone (come faranno a conoscere una squadra che ha militato in un altro girone, non si sa…), qualcuno si spinge più in là e descrive le caratteristiche dei prossimi avversari, il più genuino invece vuole sciogliere il proprio dubbio: “Ma Pordenone dov’è, in Jugoslavia???”. Una battuta a metà strada tra la goliardia e l’ignoranza geo-politica che per i deliranti padroni del calcio potrebbe valere come “discriminazione territoriale”: ridiamoci su, altrimenti ci sarebbe da piangere.

Da segnalare, infine, la presenza dei gemellati di Mestre con tanto di pezza tra le fila dei maceratesi.

Valerio Poli.