Derby toscano non di primissimo piano, del resto Pontedera ha il suo derby con i vicini di Ponsacco mentre non si può non menzionare le accesissime partite tra pisani e lucchesi.
Serata fredda e questo incide sicuramente sulle presenze allo stadio. Far giocare la serie C alle 20:30 non è proprio un’idea illuminante, soprattutto se aggiungiamo che siamo in pieno dicembre con le temperature che in alcune zone d’Italia vanno anche sotto zero.
Questo dunque è il progetto per riportare le famiglie allo stadio. Che poi viene da chiedersi quando mai le famiglie sono andate allo stadio visto che nel passato, al contrario di oggi, gli stadi erano quasi del tutto dominio del genere maschile. Ormai da più parti anche il gentil sesso ha saputo riempire gli stadi e soprattutto le curve, passando dal ruolo di “fidanzate di” e “moglie di” a spettatrice autonoma ed affiliata a club e gruppi ultras. Insomma, la divisione dei ruoli che esisteva un tempo, è andata a farsi benedire ma il problema dell’accessibilità negli stadi per le intere famiglie resta principalmente quella di tipo economico. Basti pensare all’effetto CR7 ed al prezzo che tocca sborsare per vedere la Juventus in giro per l’Italia.
Detto questo, i granata si presentano oggi a ranghi ridotti, ma coloro che presenziano in questa fredda serata hanno come scopo quello di incitare la squadra e cercare di incidere sul risultato: cori abbastanza continui, un bandierone sventolato e qualche torcia accesa sono le armi in dotazione ai padroni di casa.
Gli ospiti sono divisi in due settori, uno è popolato da semplici tifosi e sportivi, nell’altro troviamo gli ultras della Curva Ovest. Anche in questo caso era lecito aspettarsi qualche presenza in più, ma le problematiche attuali non favoriscono certo la presenza sui gradoni. Aggiungiamo nel caso specifico una classifica non delle migliori e la giornata particolare (si gioca mercoledì 26 dicembre) ed ecco il risultato.
Rossoneri che ravvivano la serata, il loro sostegno è continuo e caloroso, tante bandiere a colorare il settore e cori continui. Nonostante il freddo pungente, c’è chi sfida la temperatura e si mette a torso nudo: visivamente è piacevole il colpo d’occhio, anche se in termini di sofferenza deve essere costato non poco. Ospiti che tirano la carretta fino al fischio finale del direttore di gara, un plauso per il colore offerto e per la continuità dimostrata nel tifare.
Qualche coro offensivo parte dai padroni di casa, a veder bene più per dovere che per un reale sentimento. Ospiti che invece ignorano l’avversario e proseguono nell’incitamento alla squadra.
Valerio Poli