Arriva il decaduto Vicenza al Bottecchia di Pordenone, in questo “anticipo” (si fa per dire visto che si gioca spesso in giornate ed orari cervellotici) serale di venerdì sera della Serie C girone B. Entrambe le squadre, partite con alte aspettative, si ritrovano ora, a novembre inoltrato, a vivere un campionato con parecchie ombre. Specie il Vicenza pare in caduta libera, incapace di uscire dalla crisi societaria e di gioco che lo sta assillando da troppo tempo.
Questa sera sulla panchina biancorossa esordisce Nicola Zanini, vicentino doc che da pochi anni ha appeso le scarpe al chiodo ed ha cominciato una carriera di allenatore partendo dai più giovani. A lui l’ardua richiesta di rialzare il Lane. Il neroverde Colucci invece viene da una crisi di risultatati ma è ben appoggiato da una società solida e da giocatori di un certo livello, quindi per lui, in questo ambiente molto più tranquillo rispetto a Vicenza, la via d’uscita dalla crisi sembra più facile.
L’incrollabile passione berica comincia a risentire di questa situazione, soprattutto dell’inerzia societaria che si trascina avanti da tanti, troppi anni e la goccia che rischia di far traboccare il vaso pare sempre più prossima. Molti tifosi sono al limite della sopportazione sportiva e non ne possono davvero più.
Il settore ospite questa sera non è colmo come ci si poteva aspettare, tra l’altro non è stato neppure possibile acquistare biglietti in serata, comunque sono circa 400 i tifosi vicentini giunti in Friuli. Parecchi arrivano a partita cominciata da qualche minuto. Presenti tutti i gruppi ultras della sud e anche un buon gruppo di amici udinesi: buono il loro tifo, che anche sotto di due reti continua senza interruzione a farsi sentire orgogliosamente, ovviamente più per la maglia che per incitare giocatori i quali, specie nel primo tempo, non sembravano quasi nemmeno scesi in campo.
Nel secondo tempo i biancorossi si fanno notare per un paio di cori portati avanti per parecchi minuti, una novità per questa tifoseria che in genere predilige cori brevi. Una bella e lunga sciarpata è accompagnata da l’accensione di torce che di sera son sempre belle da vedere. Di qui l’inatteso intervento della digos che, dall’interno del settore ospite, ha ripreso i tifosi del Vicenza per tutto il proseguo del secondo tempo. Che la polizia riprenda è cosa risaputa da anni, ma che lo faccia dall’interno di un settore riservato ad una tifoseria è per me una novità che ovviamente mi fa pensare tante cose.
Da parte neroverde i Supporters, prima della partita, espongono uno striscione “LUCA NON MOLLARE”, appeso sui cancelli della tribuna. Il fine è quello di portare solidarietà a Luca Fanesi, tifoso della Samb che che da 20 giorni lotta proprio all’ospedale di Vicenza per uscire da una situazione non proprio facile. Da sottolineare che la curva vicentina continua ad essere vicina a Luca, sia moralmente e sia economicamente.
I pordenonesi seguono con passione l’evolversi della gara e fanno tifo per quasi tutti i 90 minuti. Ho notato però un calo rispetto alla stagione precedente in fatto di presenze. Strano perché tutto sommato la C continua ad essere un buon obiettivo per una piazza come quella neroverde, che in passato è stata protagonista solo nelle serie inferiori e quindi dovrebbe vivere questa categoria ancora con buon entusiasmo.
Marcello Casarotti