Questo articolo potrebbe cominciare non dall’inizio, come spesso accade, ma dall’epilogo della partita. Di fronte il Potenza ed il Catania, due squadre che giunte a tre giornate dal termine di questa stagione, sono alle prese con problematiche diverse e diversamente complicate. I padroni di casa lucani, sfumata ormai ogni ipotesi di salvezza diretta, sono alla ricerca di punti preziosi per poter ottenere il miglior piazzamento possibile nella griglia dei play out e così potersi giocare la permanenza in Serie C con il vantaggio di avere a proprio favore due risultati utili su tre. Dall’altra parte il blasonato Catania è alle prese con ben più grossi problemi societari che, secondo quanto si vociferava, si sarebbero dovuti risolvere in settimana con la firma dell’atto notarile da parte dell’imprenditore Benedetto Mancini, anche se l’appuntamento è andato deserto ed il futuro del club etneo restano appesi ad un filo sempre più sottile.

La partita in campo termina con un pareggio che ha il sapore della beffa per il Potenza, che ha recriminato ampiamente sull’arbitraggio già a partire dalla designazione (il direttore di gara è siciliano, esattamente di Enna), fino alla direzione di gara stessa, proseguita oltre i minuti di recupero in cui poi è avvenuto il pareggio ospite che ha provocato le ira dei dirigenti di casa.

Per questa partita, per fare un passo indietro e riprendere quanto non detto fra le note iniziali, la società del Potenza Calcio aveva varato lo slogan “Salviamo il Potenza”, consentendo per l’occasione l’accesso in Curva a solo un euro. La Ovest ha risposto ancora una volta presente all’appello, dimostrandosi in gran spolvero e mettendo in scena forse la migliore prova di tifo dall’inizio della stagione. Che però – come detto – non è purtroppo servita a molto.

I supporters siciliani non sono apparsi assolutamente da meno. Al netto della nebulosa e a tratti drammatica situazione societaria, si sono presentati in Basilicata con circa 315 unità al seguito, in rappresentanza di tutti i gruppi della Curva Nord e della Curva Sud. Compatti, continui e rumorosi non hanno fatto mai mancare il loro sostegno alla squadra della propria città. Comunque andrà, qualunque sarà il loro futuro loro hanno dimostrato di meritarlo. Magari più roseo possibile. Ma pure se così non fosse, potrete pure star sicuri che loro ci saranno lo stesso. Nella speranza o con la convinzione, se vogliamo, che ancora una volta Catania saprà rinascere dalle sue ceneri.
Pierpaolo Sacco