Arriva l’annuncio ufficiale da parte della Curva Nord: “E’ stata una scelta dolorosa, noi del gruppo abbiamo deciso di non entrare. Invitiamo tutti a non entrare, senza obbligare nessuno, ognuno è liberissimo di entrare o meno – ha dichiarato Paolo ai microfoni di Radio Sei -. Invitiamo anche chi dovesse entrare in Curva ad andare via a fine primo tempo. E qui mettiamo il punto alla nostra stagione allo stadio, ci torneremo solamente il 12 maggio. Ci sentiamo presi in giro, andando allo stadio rafforziamo solo il presidente. E’ una decisione dolorosa, ma non vediamo altre soluzioni”. Poi tocca a Francesco: “Ci troveremo di fuori, nel piazzale verranno esposti gli striscioni. La situazione è degenerata, ci poniamo delle domande. Noi abbiamo dimostrato una maturità, scegliendo d’intraprendere una contestazione nei limiti della civiltà e del politicamente corretto. Se oggi al tifoso si vieta di manifestare un dissenso civile, bisogna porsi delle domande. Se dobbiamo diventare pubblico da teatro, questo non è il nostro stadio. A chi dice che la Lazio non si può lasciare sola, dico che la Lazio sono i tifosi, è Piazza della Libertà, sono le trasferte. Per me, se i laziali non entrano allo stadio, allora la Lazio è fuori. Mi dispiace per gli undici giocatori in campo, che sono pagati per giocare a pallone. Ma se noi tifosi rimaniamo fuori, non tradiamo di certo la Lazio”.
Marco Nano esponente della Curva Nord è intervenuto ai microfoni di Radio Sei in oocasione della protesta prevista per questa sera durante la partita Lazio-Milan:”E’ pesante fare il punto della situazione perchè è da ieri che siamo nervosi e delusi e purtroppo non ci è stata data la possibilità di far entrare gli striscioni di carta. E’ stata fatta una legge qualche anno fa che prevedeva questo però è una legge estremamente restrittiva tant’è che in molti lo avevano capito e hanno allargato le maglie ma non solo per noi ma per tutta la serie A, per tutti i campionati e per tutti i campi. Sono sempre stati esposti gli striscioni di carta fino ad una settimana fa e anche oggi sicuramente sugli altri campi ci saranno. E’ stata applicata la legge alla lettera nei nostri confronti e noi pensiamo che è stata fatta una pressione su di noi e che la legge viene applicata alla lettera solo in questo caso. Viene applicata, fatalità, in occasione di questa partita dove c’è una contestazione fatta con degli striscioni. Questa è la terza forma di protesta che attuiamo e le abbiamo fatte tutte nella legalità, senza andare fuori dalle righe perchè quello che vogliamo è non sminuire la nostra protesta con atti che possono essere interpretati male e ch epotrebbero fr cadere tutto. Ecco perchè abbiamo protestato in occasione di Lazio-Sassuolo, abbiamo chiesto di non andare allo stadio per Lazio-Atalanta e questa era l’occasione per entrare e fare quello che avevamo detto. Se neanche possiamo più contestare e non ci viene data la possibilità di esprimere il nostro pensiero si va proprio oltre il discorso ultras e tifoso ma si parla di libero cittadino. E’ uno sporco gioco che non ci va più di fare. Se bisogna entrare allo stadio a testa bassa, solamente per battere le mani e senza poter avere il modo di poter dire la propria opinione a noi non va più, ci sentiamo spogliati di tutto. Già da oggi c’è l’intenzione di non entrare, andremo fuori lo stadio perchè c’è la voglia di esporre gli striscioni all’esterno, perchè ripeto è una cosa totalmente nella legalità e si deve esprimere il proprio pensiero, è l’articolo 21 della Costituzione che tutti stanno citando in questo momento”.
C’è anche una dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948 che dichiara che ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione, di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e di cercare di ricevere e divulgare idee, informazioni attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere, da lì ogni Costituzione democratica ha creato la propria e in questo caso l’articolo 21 della Costituzione Italiana. Quindi voi andrete comunque nei pressi dello stadio Olimpico, avete l’intenzione di esporre questi venti striscioni?
“Stiamo valutando l’idea di non entrare direttamente da oggi, decideremo lì perchè parecchie persone di noi, della Curva, sono nervose e hanno preso male questa presa in giro, c’è poco da fare. E’ uno stato di Lazio che non ci piace, non è più la nostra Lazio, c’è poco da fare”.
Quindi Marco per intendersi, voi non state lanciando un appello per tutta la tifoeria biancoceleste, voi valuterete prima dell’inizio della gara se entrare oppure no in Curva Nord. Per il momento questa cosa riguarda solo la tifoseria organizzata giusto?
“Si per ora si, parliamo per noi. Capiamo che è dura abbandonare lo stadio, il nostro ambiente è quello, ci siamo conosciuti tutti allo stadio, siamo cresciuti lì quindi non entrare allo stadio anche per noi è pesantissimo, ma arrivati a questo punto non ha senso andare avanti,non ha senso entrare e non poter fare nulla,se dobbiamo entrare solamente per battere le mani è davvero troppo restrittivo. Non è nello stato del tifoso fare così”.
Per fare il punto della situazione sull’iter, per fare la richiesta per fare entrare gli striscioni allo stadio, la procedura vuole che la richiesta sia inoltrata alla società che organizza l’incontro, prima della gara, alla società spetta decidere i limiti degli striscioni, degli spazi e così via, e poi c’è il nullaosta da parte del GOS che è il gruppo di sicurezza.
“Se ci dobbiamo attenere a quello che c’è scritto nei regolamenti ti dico subito che non funziona così all’atto pratico. Perchè tutto questo iter viene sempre baipassato nel senso che io ti informo che farò questo ma senza passare per la società perchè non c’è la società all’atto pratico che ci controlla fuori dallo stadio quindi vengono informati solo gli organi competenti su quello che andremo a fare. Questa è una routine che viene attuata ogni volta che c’è la partita, andiamo con gli striscioni, vengono fatti vedere, vengono comunicati, in attesa della risposta noi aspettiamo e una volta che ci viene dato l’ok entriamo, è sempre stato così. La legge prevede che gli striscioni siano di stoffa ed è tamenete stupida questa legge che non è stata più attuata perchè anche la stoffa è infiammabile e ti faccio l’esempio più banale. All’entrata dello stadio ci sono quei giornali gratuiti, ogni giornale ha più di due fogli, ogni persona all’interno ne porta più di uno ed ecco che si crea una quantità di carta superiore rispetto agli striscioni. Il problema del fuoco è banale, tantè che sono state allargate le maglie e gli striscioni potevano entrare. Se ci atteniamo alla legge non viene mai applicata. Noi non abbiamo avuto nessun contatto con la Lazio.Pensate se noi oggi avessimo dovuto far entrare venti striscioni di elogio alla presidenza, secondo voi ci sarebbe mai stato questo problema?”
[Fonte: LazioNews24]