Partita di andata della semifinale play off per conquistare la serie B, all’Arena Garibaldi giunge il Pordenone, scortato da un buon numero di tifosi che si sobbarcano un viaggio niente male, ma è ovvio pensare che per loro l’incontro in questione sia una tappa per certi versi storica. È altrettanto risaputo che la presenza ultras a Pordenone non sia numericamente imponente, del resto storia e tradizione non giocano dalla parte dei neroverdi, ma in questo pomeriggio noto che qualcosa si muove e nel settore ospite vedo la presenza di tifosi ma anche di un buon numero di appassionati, che non risparmiano cori per sostenere la squadra.

Sicuramente una bella sorpresa, i tifosi neroverdi non mancano di produrre cori fin dal riscaldamento della loro squadra e malgrado sul terreno di gioco le cose si mettano male fin da principio, loro continuano nella loro opera. Hanno ovviamente degli alti e bassi, in alcune fasi dell’incontro hanno pure dei silenzi piuttosto prolungati ma in fin dei conti era difficile chiedere di più. Il coro “Pi-enne… pi-enne” risuona spesso e volentieri nel settore ed in principio viene scambiato da alcuni tifosi presenti in gradinata come “Firenze- Firenze”: evidentemente l’ansia della partita e qualche beveraggio più del dovuto, alimenta una certa confusione a livello mentale. Stress da play off!

Stadio che fa registrare il tutto esaurito e Curva Nord che si riempie ben prima del fischio iniziale del direttore di gara. Qualcosa bolle in pentola ed infatti la coreografia degli ultras è veramente bella, con un quoziente di difficoltà elevato ma nonostante ciò, il risultato direi che è di quelli che ripaga di ogni fatica.

Curva Nord che apre le danze srotolando un lungo striscione nella parte bassa che recita: “Facci un altro gol… fallo per la nord”, con la curva che si colora con cartoncini blu-bianchi-rossi-neri. Alle estremità della curva, sopra i cartoncini, si aprono due teloni: nel primo c’è un baffuto giocatore del Pisa con indosso la maglia numero 7 (vagamente ispirato a Klaus Berggreen), nell’altro c’è disegnata una porta di calcio. A questo punto i cartoncini vengono girati all’unisono e la curva si colora di verde come fosse un campo di calcio. Dal giocatore in maglia nerazzurra parte un pallone che si dirige verso la porta e simula il gol con tanto di portiere che, proteso in volo, non può intercettare la sfera. Il tutto condito dallo striscione “E quando il Pisa segnerà…tutto lo stadio esploderà”. Spettacolo stupendo a vedersi con la gradinata che esulta al momento dell’ingresso del pallone in porta.

Dieci e lode per l’originalità e per la riuscita della coreografia, poi la curva passa all’incitamento vocale e si fa forte dei numeri a propria disposizione. Ovvio che il tifo risenta della prestazione sul campo della squadra: il Pisa si trova avanti di due reti dopo neanche quindici minuti perciò pochi assilli di risultato e curva che viaggia su standard decisamente alti, con cori e battimani che si susseguono incessantemente e con una partecipazione che praticamente abbraccia tutto il settore.

Poco da eccepire anche per quanto riguarda il colore, bandiere e bandieroni sono spesso alti e di tanto in tanto vengono accese pure delle torce nei diversi punti della curva.

Si sprecano i cori anche contro i rivali storici ma in questo pomeriggio, la hit se la prendono di diritto i cugini livornesi, che proprio un paio di giorni prima hanno abbandonato la serie B per tornare in Lega Pro. Qualche due aste festeggia l’evento ed ironizza sull’estremo difensore degli amaranto autore di una papere degna di “Mai dire Gol”: la bandiera a due aste “Pinsoglio Santo Subito” crea più di un malizioso sorriso ma c’è da segnalare pure una ragazza che, in fretta e furia, ha confezionato una maglia da portiere con il nome di Pinsoglio che ha orgogliosamente mostrato in diversi momenti dell’incontro. “Vita mia morte tua”, il campanilismo è il sale del calcio e gesti come questi dimostrano che sarcasmo ed ironia non sono completamente morti nei nostri stadi. Più diretti sono gli ultras della Curva Nord che espongono un lungo striscione dal tenore inequivocabile: “Livorno merda”.

Il Pisa triplica le marcature chiudendo la partita con un vantaggio considerevole in vista della gara di ritorno, la curva prosegue su ritmi elevati fino alla chiusura delle ostilità, poi è la volta di festeggiare la vittoria insieme alla squadra proprio sotto il settore più caldo: canti e battimani si sprecano, il feeling è ai massimi livelli, ora c’è da fare un ultimo passo verso la finale. Compito di mister Gattuso tenere alta la concentrazione della squadra.

Valerio Poli.