Nel 1999, successivamente alla stesura e alla pubblicazione del “Fango del Dio pallone”, con papa’, nel mezzo delle nostre “animate” chiacchierate (era inevitabile, dopo tanti anni di assenza dalle nostre vite e con quello che era uscito leggendo il suo primo libro), ci imbattemmo nella storia di Denis.
In quel periodo lui era appena rientrato dal suo esilio in Francia, e non sapeva nulla di quello che era successo in Italia in quegli anni, né a livello socio-politico, né tantomeno sportivo. Fu così che volle che gli raccontassi cosa era successo di eclatante nel mondo del calcio. Io mi ero appassionato a quello che era successo a quel ragazzo di belle speranze che giocava nel Cosenza, morto in circostanze misteriose una sera di novembre del 1989.

Avevo tenuto un articolo pubblicato qualche giorno dopo su un quotidiano locale genovese e lo avevo incollato sul mio diario scolastico. Più di una volta mi sono chiesto cosa fosse effettivamente successo in quella sera d’autunno calabrese, mi sembrava troppo strano che un giovane calciatore, nel pieno della sua carriera sportiva, potesse arrivare a far tanto. Così ne parlai a papà, facendogli leggere l’articolo appiccicato sulle pagine del mio diario (che tra l’altro conservo ancora!).

Notai subito un interesse particolare riguardo a questa storia.

Se ne appassionò subito, mi chiese il diario, dicendomi che me lo avrebbe restituito dopo pochi giorni. Da lì partì la storia del “calciatore suicidato” (in ristampa prossimamente, aggiornato dopo gli ultimi avvenimenti di questi anni), con la preziosa collaborazione della ‘Kaos edizioni’, che riuscì a recuperare gran parte dell’archivio giornalistico di quei tempi. Papà andò addirittura a Cosenza, per conoscere e parlare con Padre Fedele Bisceglie, capo storico della tifoseria cosentina. Credo di non dire un eufemismo, se tutto quello che capitò dopo, dalla sensibilizzazione pubblica, alla riapertura del processo, con annesse trasmissioni tv, partì dalla caparbietà di papà nel vederci chiaro
e riportare alla luce una storia troppo presto messa nel dimenticatoio ed etichettata come semplice suicidio.

Penso di poter affermare che Carlo Petrini rimarrà una persona importante nella riapertura del caso di Denis Bergamini.

Carlo Petrini Jr.

[Fonte: DenisBergamini.com]