C’era una volta il calcio alle 15, c’era una volta il calcio accessibile a tutti, c’era una volta il calcio esclusivamente la domenica pomeriggio. La partita a cui ho assistito, anzi, a cui ho provato ad assistere, è totalmente l’opposto di quanto detto in precedenza: evidentemente, nelle stanze dei bottoni del calcio italiano, si sono chiusi a chiave all’interno.
Ogni persona appassionata di calcio (e al contempo dotata di un minimo di buonsenso) sa benissimo che per qualsiasi partita al nord Italia, specie in questo periodo dell’anno, è sconsigliato fissarne lo svolgimento in orari serali. Evidentemente chi ha deciso che Sassuolo-Torino si giocasse alle 18, ha pensato che Reggio Emilia (la sede di questa partita), si trovasse in un’ altra regione diversa, magari in una di quelle dell’estremo sud da cui ogni tanto arrivano immagini di gente che fa il bagno d’inverno. Oppure semplicemente lo sapeva, ma se n’è infischiato anteponendo a tutto gli interessi e la vendibilità televisiva del “prodotto” calcio.
Saranno “contenti” anche i tifosi di Sassuolo e Torino che son giunti (con grande coraggio a mio giudizio) al Città Del Tricolore questo pomeriggio, non solo sfidando i vari muri di nebbia, ma anche pagando ad un prezzo eccessivo (25 € per le curve) il biglietto.
Ovviamente non riesco nemmeno ad appurare il numero dei presenti, dato che non riesco a vedere nessun settore, sento solamente cori dei tifosi granata contro la Juventus (prossima avversaria in Coppa Italia) ed un coro dei tifosi del Sassuolo contro la tifoseria carpigiana.
Alle 18:30 viene comunicato il definitivo rinvio della partita, con conseguenti fischi del pubblico presente.
Il mio racconto del tifo? Lascio parola alle foto che ho scattato come ricordo, a voi ogni giudizio.

Francesco Passarelli.