A poche ore dal calcio d’inizio scopro questo anticipo di serie D al sabato pomeriggio, così sfrutto la vicinanza per vedere com’è cambiata la tifoseria ospite che non vedevo dai tempi della C. Per arrivare nel piccolo stadio di Monterotondo Scalo intitolato ad Ottavio Pierangeli, ci impiego meno di mezzora. L’impianto può contenere circa mille spettatori e per il quartiere dello Scalo può considerarsi un piccolo gioiellino, dove la squadra disputa le proprie gare interne fin dal 1949. Peccato solo che il settore ospiti sia un po’ troppo piccolo, composto da una tribuna in ferro di appena tre gradini, ragion per cui i biglietti venduti agli ospiti sono sempre molto limitati.

Nonostante il Monterotondo Scalo sia a ridosso della zona playout, quest’oggi la cornice di pubblico è più che discreta, con uno sparuto gruppo di ultras, una ventina circa, che si posiziona nella parte estrema della tribuna rispetto all’entrata. Al seguito della Palmese si presenta invece un buon numero di tifosi, incoraggiati dallo stato di forma della squadra che sta sorprendendo un po’ tutti visto il secondo posto in classifica, giusto dietro la capolista Sorrento.

Quando entrano le squadre in campo, i padroni di casa effettuano una contenuta ma bella sciarpata, mentre gli ospiti campani sventolano le loro bandiere davvero ben curate. Nella prima frazione gli ultras dello “Scalo” purtroppo fanno registrare troppe pause e pochi cori, nonostante la partita per loro si incanali sui giusti binari dopo appena undici minuti, con il vantaggio grazie ad un guizzo di Sansotta, ma esultanza a parte, c’è poco altro da segnalare. Sulla sponda opposta invece, i palmesi offrono indubbiamente una prestazione maiuscola nonostante lo svantaggio. Tanti i cori effettuati e diverse bandiere rimangono sempre esposte al vento che imperversa per buona parte della gara. Tanti anche i cori accompagnati da battimani per un tifo pressoché lineare, con poche sbavature e pause.

Nella seconda frazione ancora una volta è il Monterotondo Scalo a segnare, siglando il raddoppio lampo dopo tre minuti, mentre il manipolo di ultras, in questa seconda parte di gara, riesce ad essere più continuo, effettuando cori accompagnati da battimani e sventolando una bandiera rossoblù. Inoltre, poco dopo il gol, replicano la sciarpata ma con meno sciarpe alzate e le pause si notano anche in questo secondo tempo, con il tifo che risulta ugualmente altalenante.

Passando ai palmesi invece, seppur il raddoppio dei padroni di casa blocchi per un po’ il loro tifo, riescono a riprendersi molto bene, sostenendo la squadra a gran voce e con bei battimani, con la stessa che li ripaga e li fa esultare accorciando le distanze con Romano. Benché le bandiere siano sempre sventolate ed il tifo non conosca sosta, il tanto ambito pareggio non ci sarà. Al triplice fischio finale arriva per loro la seconda sconfitta in campionato, ma i giocatori ricevono comunque applausi per l’impegno profuso in campo: d’altronde restano sempre secondi in classifica, seppur ora a cinque punti dalla capofila Sorrento, uscita dalla trasferta di Pagani con un pareggio.

Stessa identica scena nella tribuna opposta, dove i padroni di casa ricevono meritati applausi da tutta la tribuna, con in primis i propri ultras, per questi inaspettati tre punti che li allontanano momentaneamente dalla zona play out. Condivido idealmente gli applausi a questa giornata che, nel complesso, ha divertito tanto, con i palmesi che, come un po’ quasi tutte le tifoserie dell’hinterland partenopeo, sono migliorati tantissimi rispetto al passato e che, a questo punto, non mi dispiacerebbe rivedere in casa, magari in un bel confronto con una tifoseria avversaria di rango, in quello stadio dove manco dalla lontana stagione 2002/2003. Un aggiornamento si rende necessario.