Mentre il tifoso italiano medio si considera già in vacanza, in provincia si ha ancora l’opportunità di assistere a sfide avvincenti: Reggiana-Livorno è una di queste, con due squadre alla ricerca del pass per le semifinali playoff in quel del Franchi di Firenze.
Faccio ritorno allo Stadio Giglio dopo il turno precedente con la Juve Stabia: per quella sfida ero in solitaria, oggi a dar manforte al sottoscritto sono presenti altri due fidi “partitellari” della nostra testata.
Giungiamo a Reggio Emilia con largo anticipo, per evitare qualsiasi spiacevole inconveniente legato al traffico o agli accrediti.
Sono 7.764 i paganti per questa sfida di ritorno dei quarti di finale. Tifoseria di casa che ritrovo su buoni livelli, così come nel turno precedente. Buoni livelli confermati soprattutto dalla coreografia d’inizio partita, con la curva sud di casa colorata da una moltitudine di bandiere nella parte alta, mentre nella parte bassa viene esposto un mega striscione d’incitamento ai granata.
Anche il Gruppo Vandelli, nei distinti, espone uno striscione d’incitamento alla Reggiana, unito allo sventolio dei bandieroni nella parte bassa.
Nel primo tempo staziono sotto il settore popolare di casa, la “playlist” canora viene eseguita con buonissimi risultati, nonostante la loro squadra sia sotto col risultato e il lavoro dei lanciacori è praticamente impeccabile. Oltre a svariati cori per la squadra, segnalo i cori per i diffidati ed anche per gli amici di Vicenza e Cremona, presenti in Curva Sud coi propri drappi sullo striscione del gruppo Teste Quadre. Parecchi anche gli insulti nei confronti della tifoseria livornese, che non si vedeva in quel di Reggio dal lontano 2002, oltre ai classici sfottò per i “cugini” parmigiani.
Anche nella ripresa il tifo si mantiene su buoni livelli, complice la rete della Reggiana nella fase iniziale del secondo tempo. Tifo intermittente invece nei supplementari, a causa del risultato in bilico che ha inciso sugli umori e sulle preoccupazioni dei presenti.
Per la mia posizione, il Gruppo Vandelli riesco a sentirlo solamente in occasione dei cori secchi, ma in parecchie occasioni vedo che riesce ad animare parecchia gente. Per loro, degne di nota anche una sciarpata e l’esposizione di una bandierina genoana, forse più come omaggio a questa amicizia che non riconducibile alla presenza ufficiale dei gruppi, di cui non colgo altri segnali.
Circa 5-600 i tifosi livornesi in curva ospiti. Era parecchio tempo che non li vedevo e devo ammettere che li ho trovati parecchio in forma, soprattutto se paragonati alle ultime volte in cui avevo potuto apprezzarli all’opera. Tutti posizionati nella parte bassa del settore, riesco a sentirli anche dalla parte opposta del campo, forti anche del momentaneo vantaggio dei labronici.
Belli i cori vecchio stampo scanditi nel primo tempo, anche i vari battimani sono ampiamente riusciti.
Oltre ai vari insulti per la tifoseria di casa, nel secondo tempo cito anche un “voi siete come i pisani”, in memoria della vecchia amicizia tra la tifoseria nerazzurra e quella emiliana, ora terminata.
Anche nei supplementari il sostegno non manca. Man mano che il 120° minuto si avvicina, il sostegno cala, ma la squadra viene comunque applaudita a fine partita e, da par suo, ricambia col classico lancio delle maglie. A livello di colore giusto qualche bandiera qua e là nel settore.
Col 2-2 finale il Livorno prende la strada di casa, mentre alla Reggiana si apre la strada di Firenze che porta a quel sogno chiamato Serie B. Prossimo avversario, nella semifinale delle “Final Four” del Franchi, sarà l’Alessandria.
Testo di Francesco Passarelli.
Foto di Francesco Passarelli e Luigi Bisio.
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