Derby del Secchia, Reggiana – Modena. Cerco conforto sui vari siti internet per capire se la trasferta è vietata ai gialloblu e navigando tra i social network rimango colpito da un significativo post di parte granata:

“Sarà un derby strano quello di lunedì sera tra Teste Quadre e Canarini.
Noi salvi grazie all’arrivo di un angelo dalle Americhe e loro sull’orlo del fallimento.
Noi ospiti nel nostro stadio e loro sfrattati del “Braglia”.
Negli anni ’80 non sarebbe mai potuto accadere che due realtà come le nostre potessero venire sovrastate da due come Carpi e #Mapassuolo, ma negli anni ’80 il calcio era una cosa seria ed apparteneva ancora al popolo…”

Presentazione perfetta per stimolare qualsiasi nostalgico a rispolverare la sciarpa e salire ancora su quei gradoni che per anni hanno gridato il nome della propria città, quindi appuntamento per tutti allo stadio, sperando che gli ultras diamo il meglio per questo derby.

In barba a questo amarcord, negli anni ’80 si giocava solo la domenica pomeriggio alle 14:30 non lunedì alle 20:45 e siamo fortunati che nel mese di settembre le temperature serali sono ancora gradevoli: se questo match fosse stato sorteggiato nel mese di dicembre, il rischio di assistere a un derby con nebbia, ghiaccio, temperature rigidissime sarebbe stato più che concreto.

Siamo nel 2017 è le regole non sono più univoche come in passato e a qualsiasi sostenitore, adesso, non resta che adattarsi alla mutevole volubilità degli organi calcistici o di sicurezza, se non ancora delle televisioni.

Prepartita molto blando, solo nella zona distinti di pertinenza del Gruppo Vandelli si notano i preparativi per il tifo, con il bandierone e molte bandiere già pronte per essere sventolate. L’affluenza verso le curve avviene a ridosso del fischio d’inizio, certo non posso assolutamente paragonare questo prepartita con quello vissuto il 19 dicembre scorso nella gara con il Parma, che era stato un vero e proprio spettacolo, ma assistere a una partita di Serie C che attira comunque oltre 7.000 persone è un dato confortante in tempi di vacche magrissime.

Sugli spalti si contano anche circa 900 i sostenitori canarini. I distinti propongono fin da subito una bella sbandierata che prende tutta la gradinata del settore grazie al supporto delle sciarpe alzate che fanno da cornice al tutto. Nella Curva Sud appesi sulla balaustra, oltre al solito “coniglietto”, a questo giro anche il “canarino”, mentre intorno trovano posti gli stendardi dei gemellati di Cremona e Vicenza. Si presentano al calcio d’inizio innalzando su due aste la scritta TQ e il simbolo del gruppo, qualche bandiere al vento, sciarpe e l’accensione di qualche torcia lasciata sui gradoni. Leggermente più folkoristici i “Mudnes” con uno striscione rappresentativo che recita: “Difendere i miei colori è il più bello dei miei valori”; con molte torce e lampeggianti anche soretti in mano; con loro presenti i gemellati Veneziani.

Molte offese a vicenda tra le varie tifoserie presenti, il Gruppo Vandelli con ausilio di tamburo e megafono, per tutta la partita propone un buon sostegno, aiutato anche dalla tettoia. In qualche occasione hanno saputo trainare anche l’intero stadio, come nel “saluto” verso i cugini crociati con il tormentone dell’anno passato, “Chi non salta insieme a noi cos’è: un bagolo, un bagolo…”, che risulta ben riuscito per l’ottima intensità canora.

La curva Sud si esprime al meglio dopo il gol del beniamino Cesarini, belle le alzate di mano e buona la sciarpata sul finale di partita. I modenesi, molto colorati, sono stati ben coordinati per tutte e due le frazioni di gioco. Nel secondo tempo espongono lo striscione “Caliendo Mazet” (Ammazzati, nda) a testimonianza del poco amore della tifoseria verso il proprio presidente. Calati a livello canoro dopo il gol dello svantaggio, anche se le molte bandiere presenti non sono mai rimaste appoggiate sui seggiolini.

Il derby del Secchia se lo aggiudica la sponda granata del fiume, con il Modena che dunque resta fanalino di coda in classifica. Le due formazioni salutano i rispettivi tifosi. Serata piacevole in compagnia di due belle tifoserie, nel dopo-partita non si registrano problemi di ordine pubblico.

Giovanni Padovani.